Ancora oggi capita di stupirci a vedere stranieri che vestiti in modo sportivo o poco curato frequentano alberghi extra lusso e, spesso, sono imprenditori di successo e mangiano panini grassi e calorici accompagnati magari da una coca cola gigante con quantità abnormi di ghiaccio.
Mentre lo stile e l’eleganza, che sembrano essere esclusiva solo degli italiani e forse di pochi altri, si possono riconoscere ovunque, non solo quando frequentano luoghi eleganti e rinomati o quando si tratta di presidenti o manager d’azienda. Siamo nati in un Paese che conosce l’attenzione per il particolare, per il bello in tutti i campi e per i piaceri della vita, per il mangiare e bere bene.
Tuttavia, come scrive Franco Maria Ricci, presidente della Fondazione Italiana Sommelier e direttore di Bibenda, nell’articolo di Bibenda7, dal numero 113 di Venerdì 11 Luglio 2014, “Nel nostro mestiere la forma è sostanza”, spesso – ancora troppo spesso – succede che:
“Non siamo contro i tatuaggi. Ma lo siamo.
Né siamo contro il piercing. Ma lo siamo.
Siamo a favore della libertà nel vestire, ma questo non ci impedisce di rimanere disgustati nel vedere indossati pinocchietti e fantasmini in una sala di degustazione.
L’ospitalità è sacra, certo. Ma quale sacralità è quella che ci obbliga ad accettare mistificazioni delle regole della buona creanza? Nessuna.
Nessuna regola è mai stata scritta su come riempirsi il piatto ad una cena “in piedi”, ed ecco piatti riempiti di tutto, dall’antipasto al dolce, sughi e olio compresi. Eppure questa regola è “di moda” da anni.
Una moda per chi la segue e per chi la subisce.
Tante e tante di più sono le non-regole che ci vengono imposte con prepotenza alle quali è difficile ribellarsi.
Tuttavia, la convinzione che nel nostro mestiere la forma sia sostanza ci indurrebbe a introdurre – con forza – nel programma didattico una sorta di “educazione civica” con tanto di voto in pagella. Per distinguere coloro che nella forma amano sposare la sostanza. Speriamo proprio di non doverlo fare.
Finisce qui un altro Anno Sociale e come ad ogni commiato anche quest’anno ci lascia la nostalgia di esperienze uniche, di traguardi speciali che ci hanno prima spronato e poi entusiasmato.
Il futuro ci promette altri traguardi e altri entusiasmi. Un futuro che per i nostri Soci inizierà il 18 Settembre con la festa per la riapertura delle Attività. Quello dei nostri Lettori il 5 Settembre con il numero 114 di BIBENDA7 mentre BIBENDA 49 è in distribuzione.
Nel frattempo, seguite sul sito gli aggiornamenti sulla programmazione dei prossimi eventi.
Buona Estate! E ricordate sempre di bere le migliori bottiglie soltanto con le persone che amate”.
(di Patrizia Marin)