Un piatto di tagliatelle in piedi in piazza San Carlo, pieno centro di Torino. È l’ultima goliardata organizzata dalla ‘chiesa pastafariana’, sorta in America nel 2005 e ormai diffusa nel mondo, Italia compresa, mentre si sentono forti i brividi delle azioni terroristiche dell’ISIS.
Scolapasta in testa e schiumarola nelle mani, i ‘pastafariani’ venerano il grande ‘spaghetto volante’ e predicano la tolleranza. Le tagliatelle in piedi sono la risposta ironica alle sentinelle in piedi. “Perché manifestare contro non è bello”, dicono i ‘pastafariani’.
Le origini del “pastafarianesimo” sono antichissime (come è scritto ne “Il Libro Sacro del Prodigioso Spaghetto Volante”), ma in tempi moderni la “religione” si è diffusa a partire dalle rivelazioni del Profeta Bobby Henderson, principalmente con la sua Lettera aperta al Consiglio dell’Educazione del Kansas.
Il 10 marzo 2012 Giorgio de Angelis, assieme ad un manipolo di valorosi pirati, proclamò pubblicamente la nascita della “Chiesa Pastafariana Italiana” e la sua autodeterminata indipendenza. Egli assunse il nome di “Pappa Al Zarkawi I” e guidò la Chiesa fino al giorno della sua morte, avvenuta nel dicembre 2013. Egli è Santo e Padre fondatore della CPI e rappresenta per i suoi membri un esempio a seguire di specchiata integrità morale, tolleranza e coraggio.
Nel 2014, un gruppo di fedeli, ‘minestri’ di culto e prelati di tutta Italia si riunisce in un Conclave per riorganizzare la Chiesa e definirne con maggiore chiarezza la struttura ed gli scopi. Infine, l’8 novembre 2014, durante il 3º Raduno Nazionale Pastafariano, viene ufficialmente fondata l’associazione religiosa “Chiesa Pastafariana Italiana”.
I valori che reggono l’operato della CPI e che ispirano i suoi scopi derivano dagli otto principi fondamentali dell’etica pastafariana, enunciati nel “Libro Sacro del Prodigioso Spaghetto Volante”, conosciuti anche come gli otto “Io preferirei davvero che tu evitassi” o otto “Condimenti”.
SCOPI – La CPI è un’associazione non lucrativa, democratica e apartitica le cui finalità sono:
- tutelare i diritti civili e religiosi dei pastafariani, a livello nazionale e locale, opponendosi a ogni tipo di discriminazione, giuridica e di fatto, nei loro confronti, attraverso iniziative legali e campagne di sensibilizzazione;
- promuovere la religione e la cultura pastafariane, così come l’insegnamento delle stesse, includendo in particolare: i princìpi e valori sopra esposti; la cosmogonia e la teologia pastafariane, le tradizioni pastafariane negli ambiti di: cucina, gastronomia, enologia, vestiario, navigazione; la diffusione delle sacre scritture e dei simboli pastafariani;
- contribuire all’affermazione concreta della piena uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, alle istituzioni pubbliche e nelle scuole pubbliche, indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose.
di Dario Modena
11 Gennaio 2015