Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino brindano alla nuova super Doc “Pinot Grigio delle Venezie”. Grazie ad un lavoro all’unisono tra le tre regioni, protagoniste della coltivazione del vitigno Pinot Grigio, sono infatti finalmente giunte a questo importante traguardo. A Verona si è svolto l’atteso incontro indetto dal Ministero delle Politiche Agricole per le ultime procedure relative al rilascio dell’ambita fascetta che premierà 24.500 ettari in Italia, di cui circa l’83% nel Triveneto e circa 11.500 nel Veneto. Una vocazione vitivinicola tipicamente del Nord Est che realizza 1.300.000 ettolitri di vino l’anno, con una produzione lorda vendibile pari a 150 milioni di euro.
È stato l’ultimo passaggio burocratico a seguito della costituzione, a febbraio, dell’associazione temporanea che ha raggruppato la rappresentanza trasversale di tutti i produttori veneti, friulani e trentini (circa 3 mila in tutto), coinvolti in questa nuova sfida per il riscatto di un vino tra i più conosciuti al mondo e ora finalmente valorizzato da una denominazione territoriale di appartenenza.
“È stato un parto difficile, ma il risultato raggiunto è ottimo, non solo per il comparto vitivinicolo, ma anche per l’intero territorio regionale”, ha commentato Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri-Confcooperative Friuli Venezia Giulia (le cui cantine cooperative trasformano quasi il 50% dell’uva della regione frontaliera, prodotta da 2.300 agricoltori associati), “consentendo la positiva conclusione della pubblica audizione che ha dato il via libera alla costituzione della Doc interregionale del ‘Pinot Grigio delle Venezie’“.
Inizialmente, è stato necessario convincere molti operatori e rappresentanti del settore, ma alla finse si è arrivati ad una Doc che valorizza il Pinot Grigio di un’area italiana importantissima; lo distingue, per qualità, da quello del resto del mondo e lo rende tracciabile. Una serie di attributi che la Doc più grande d’Italia (assieme a quella del Prosecco), con una quota di export pari a due terzi della produzione, si meritava.
Il risultato positivo è stato conseguito grazie anche alle posizioni assunte e alle convinzioni portate avanti in tutte le sedi e i tavoli tecnici dalla cooperazione sin dal 2009 ad oggi che ha portato a casa tre importanti risultati: la Doc del Prosecco, quella del Friuli-Venezia Giulia e, adesso, quella del Pinot Grigio contribuendo così a creare benefici e ricchezza per un’intera filiera e per un vasto territorio.
La produzione del “Pinot Grigio delle Venezie” equivale a un valore di oltre 230 milioni di bottiglie. Questo vino bianco, dal 1990, è divenuto un vero e proprio caso enologico italiano passando dai 3.413 ettari di allora agli attuali 24.500. Nel Friuli Venezia Giulia nel 2011 si coltivavano 4.700 ettari di Pinot Grigio, poi saliti a 6.005 nel 2015, con un balzo del 27,7%, rimanendo la varietà d’uva più coltivata nella regione a rappresentare il 25% dell’intera produzione nazionale. Il Veneto conta per il 45%; il Trentino per il 13%.
di Alexandra Rufini
1 Settembre 2016