La città di Parma è stata ufficialmente proclamata dall’UNESCO “città creativa per la gastronomia”. È la prima volta che una città italiana ottiene questo prestigioso riconoscimento che l’UNESCO assegna a quelle città che dimostrano doti uniche nella creatività agroalimentare. Lo ha reso noto il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
“Sono particolarmente soddisfatto di questo risultato”, ha dichiarato il ministro Maurizio Martina, “la visibilità dell’UNESCO e delle sue città creative aiuterà non solo Parma ma tutto l’agroalimentare italiano per contrastare anche quei fenomeni di Italian sounding che fanno delle nostre produzioni tipiche le più imitate al mondo. L’UNESCO ha riconosciuto che il cibo non è solo un prodotto commerciale ma il simbolo di una comunità, il risultato di un processo identitario che dimostra la nostra creatività, anche in questo campo. Nessuno potrà replicare la capacità di chi il cibo lo produce e lo rende unico al mondo”.
Il negoziato internazionale, guidato dal prof. Pierluigi Petrillo, ha conferma l’impegno del Ministero dell’Agricoltura in ambito UNESCO: pochi giorni fa, infatti, ricorreva il primo anniversario dell’iscrizione della pratica agricola della vite al alberello di Pantelleria nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’UNESCO, la prima pratica agricola al mondo ad ottenere questo risultato.
E sempre lo scorso anno è stata ottenuta l’iscrizione nella lista dei patrimoni culturali materiali dell’UNESCO del primo paesaggio vitivinicolo, quello delle Langhe-Roero e Monferrato. Parma è così la prima città italiana ad ottenere questo riconoscimento.
Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (1545-1859), la città di Parma è sede universitaria dall’XI secolo. E dal 2002 è pura la sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). La città conta poco più di 191 mila abitanti ed è famosa per la sua solida tradizione enogastronomica.
di Giorgio Marin
13 Dicembre 2015