Ad agosto si cominciano a fare le prime ipotesi sulla prossima raccolta delle uve, visto il solido posizionamento e apprezzamento del vino italiano nel mondo. Seppure sia prematura qualsiasi previsione su quantità e qualità, secondo gli esperti quella che si sta avvicinando sarà una vendemmia “regolare”, perché i vigneti italiani mostrano un buono stato di salute e i problemi sanitari, che pure ci sono stati, sono stati affrontati bene e non si registrano problemi significativi.
La primavera è stata caratterizzata da precipitazioni copiose in buona parte del Paese, comprese forti grandinate in zone circoscritte. Questo ha causato qualche problema di aborto floreale che, tuttavia, non ha inciso molto sul potenziale produttivo. Le piogge hanno anche favorito la malattia fungina per eccellenza della vite: la peronospora, che ha colpito in modo significativo sia al Nord (soprattutto in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia) che al Sud (Puglia e Basilicata in particolare), causando altri cali quantitativi.
Tuttavia, in generale, nei vigneti italiani, ad oggi, non si dovrebbero registrare cali produttivi significativi sul 2015. È una vendemmia che, hanno spiegato gli enologi interpellati, ha necessitato di tempestività negli interventi sul vigneto, e anche quelli gestiti a biologico non hanno subito danni importanti, mentre, probabilmente, qualche problema in più si è verificato in quelli coltivati a biodinamico.
L’equilibrio idrico complessivo è sostanzialmente confortante e le pareti fogliari non sono andate mai in stress, garantendo una fotosintesi continua. Tuttavia, ci sono anche quest’anno, se pur limitate, zone siccitose un po’ lungo tutto lo Stivale, come pure zone del Paese in cui l’abbondanza di acqua ha creato qualche problema di ristagno o di vigoria eccessiva delle piante. Ma su quest’ultimo fronte, l’attesa vigoria, derivante dalle piogge primaverili, è stata compensata dal fabbisogno idrico delle viti che, dopo una stagione calda come il 2015 e un inverno poco piovoso, hanno dovuto ricostruire le loro riserve.
I più ottimisti tra i produttori italiano hanno segnalato più di qualche analogia con l’andamento stagionale della vendemmia 2010, ma è difficile ancora dare un’identità certa alla raccolta 2016, se non quella, per adesso, di una vendemmia regolare. Questo anche valutando il tendenziale ritardo, tra i 4-7 giorni sul 2015, dei tempi di raccolta, ricordando, anche in questo caso, che ci sono pure zone, per quanto limitate, dove i tempi della raccolta coincideranno grosso modo con quelli dell’ultima vendemmia, o saranno leggermente in anticipo.
di Eleonora Albertoni
16 Agosto 2016