Mancano poche ore all’avvio della 49° edizione del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati Vinitaly, ultimo grande appuntamento con le eccellenze del Made in Italy vitivinicolo prima di Expo a Milano. A questo importante appuntamento non poteva mancare l’Istituto Nazionale Grappa rappresentato dalle distillerie aderenti che prendono parte all’evento e dunque la grappa stessa, orgoglio italiano nel mondo e rappresentativo di un vero e proprio stile di vita. Scegliere una grappa italiana significa infatti trovare in poche gocce di distillato una storia in alcuni casi secolare di distillazione, una tradizione artigianale spesso portata avanti per generazioni dalla stessa famiglia, ma soprattutto significa darsi un proprio stile scegliendo grappe bianche e giovani da degustare in un incontro conviviale oppure optando per quelle barricate, ambrate e invecchiate, più adatte a momenti di pura meditazione.
Dal 22 al 25 marzo la grappa, in tutte queste sue anime, sarà presente a Verona Fiere per Vinitaly nell’offerta delle singole distillerie che hanno già predisposto attività individuali di promozione attraverso degustazioni e speciali momenti di convivialità, in particolare assaggi di distillati prodotti con vitigni autoctoni delle aree di origine tra cui pregiati monovitigno, degustazioni “consapevoli”, imperdibili diagonali tra due annate di vino e le grappe giovane e riserva di Gewürztraminer e Lagrein, performances di realizzazione di cocktail d’autore con barman professionisti e due appuntamenti organizzati dall’Istituto Grappa Veneta per lunedì 23 e mercoledì 25 rispettivamente con “Le grappe dei grandi vitigni veneti” e “Il legno e le grappe”, in collaborazione con Anag.
“Siamo a Vinitaly tutti con un obiettivo comune – sottolinea il Presidente dell‘Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo – ovvero lanciare da questo palcoscenico privilegiato un messaggio di unità e condivisione sia in termini di promozione che di valorizzazione, che possa trasformarsi in investimento in immagine, oltre che rappresentare un punto di partenza per difendere il prodotto e la sua identità, la sua storia, la cultura tutta italiana di cui si erge a simbolo e il suo valore anche economico. Vinitaly rappresenta una occasione che non possiamo perdere, soprattutto quest’anno, in quanto precede di pochi giorni Expo Milano: un evento planetario che potrebbe portare nuova linfa al comparto e spingere verso una svolta in positivo del turismo esperienziale, con i visitatori di tutto il mondo che avrebbero l’opportunità di assaggiare le nostre grappe nei canali di distribuzione tradizionali come HoReCa e GDO, ma anche nelle nostre distillerie, per assaggiare direttamente in azienda e allo stesso tempo vedere con i propri occhi come nasce il distillato più famoso”.
Tutti insieme a Vinitaly quindi, oltre che per promuovere i propri prodotti, per perseguire l’obiettivo primario per tutto il comparto – che nell’insieme vale circa un miliardo di euro e in cui la parte del leone la fa proprio la grappa – di condividere strategie di promozione del prodotto e di tutela dalle contraffazioni, soprattutto sul mercato estero in continua espansione dove spesso l’Italian Sounding è stato usato in maniera eccessivamente disinvolta con prodotti che niente avevano a che fare con il distillato made in Italy per eccellenza. Gli ultimi dati disponibili sulla produzione e sui consumi del distillato di bandiera parlano di produzione in leggera crescita, consumi interni in frenata (probabilmente anche a causa del crescente peso delle accise sugli alcolici ritoccate al rialzo per ben tre volte nell’arco di appena un anno) e qualche passo in avanti proprio sui mercati internazionali, in particolare Germania, Svizzera, Austria e Stati Uniti che rappresentano i mercati esteri di riferimento. Tuttavia, segnali incoraggianti sono pervenuti anche da mercati relativamente nuovi per questo segmento come l’Est Europeo, Russia e in Oriente.
Redazione
21 Marzo 2015