Una bottiglia di Ribolla del 2008 è andata all’asta di beneficienza ed è stata battuta a 1.500 euro. Il nuovo vino, “‘8.9.10’”, realizzato con sole uve botritizzate di Ribolla è infatti stato messo all’incanto nell’ambito dell’iniziativa “Il Gusto per la Ricerca”, l’evento che ha riunito all’H-Farm, di Ca’ Tron di Roncade (Treviso) il top della gastronomia italiana per una raccolta fondi a favore della ricerca scientifica. “Il Gusto per la Ricerca” è il nome dell’evento, il primo in Europa, a riunire l’eccellenza gastronomica per uno scopo importante: raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica sulle neoplasie infantili e alle strutture di sussistenza destinate all’infanzia.
Nato nel 2004 per promuovere l’impegno sociale e soddisfare la necessità sempre più crescente di sostegno alla ricerca scientifica, il Comitato “Il Gusto per la Ricerca” ha ideato questa particolare formula per trasformare chef internazionali in promotori di messaggi di solidarietà. “Il Gusto per la Ricerca” è sorto a Padova, città in cui convivono un importante centro di ricerca, la Clinica di Oncoematologia Pediatrica, la cui attività scientifica è finanziata dalla Fondazione Città della Speranza e uno chef di fama mondiale, Massimiliano Alajmo.
Così , una volta all’anno,”Il Gusto per la Ricerca” riunisce un gruppo di blasonati chef che preparano un menù abbinato a grandi vini, con l’obiettivo di destinare il ricavato della serata a enti che finanzino la ricerca scientifica nel campo delle malattie neoplastiche infantili e le strutture che ospitano bambini in condizione di forte disagio. In 11 anni l’organizzazione ha raccolto e donato 1.621.413, devoluti al 100% in beneficenza.
La cena anche questa volta è stata curata da Massimiliano Alajmo, ideatore della manifestazione, insieme agli chef Fulvio Pierangelini, Eugenio Pol, Pino Cuttaia e Alexandre Gauthie.
“Per anni ho vinificato solo uve che ritenevo perfette”,ha spiegato il vignaiolo isontino Joško Gravner, “padre” della bottiglia di Ribolla andata all’asta, “ma sbagliavo. Nel 2008, c’è stata la prima selezione di uve Ribolla completamente botritizzate. Così è nato ‘8.9.10’, una micro-produzione di 1.200 bottiglie ottenute dopo fermentazione in anfora interrata”.
Per la dodicesima edizione dell’iniziativa “Il Gusto per la ricerca”, Massimiliano Alajmo ha preparato il risotto mantecato al lardo di Joselito con fiori di finocchietto, crudo di pesce e ristretto di camomilla, mentre dalla Francia Alexander Gauthier ha confezionato un agnello arrosto con pur di broccoli grigliati, farro al succo verde, basilico, erbe spontanee e olio verde. Inoltre, da Eugenio Pol, panificatore dell’alta Valsesia, due tipologie di pane montano: una segale pura chiamata “Pan da Biava” (in grandi forme da 5 kg l’una) e un’altra di avena, semi di carvi ed erba bianca (Genepy), denominata Shanfara.
Luciano Serra, affinatore di formaggi della stessa zona, ha offerto Tome Valsesiane di due differenti Alpeggi e la Toma Aigra chiamata anche “Toma del Fulmine” per via della sua produzione dopo i temporali che fanno inacidire il latte.
“Il Gusto per la Ricerca” devolve il 100% del ricavato a sostegno della “Città della Speranza”, per l’allestimento della stanza genitori della terapia Intensiva neonatale della clinica Pediatrica di Padova e a favore della “Fondazione Bernardi” di Conegliano.
di Eleonora Albertoni
29 Settembre 2015