Il Governo ha approvato la trasferibilità dei diritti di impianto dei vigneti tra Regioni. A seguito del mancato raggiungimento dell’intesa prevista in sede di Conferenza Stato-Regioni ed in considerazione dell’importanza della materia trattata, il Consiglio dei Ministri, infatti, ha esaminato il decreto recante disposizioni nazionali di attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013, concernente il nuovo sistema organizzativo per l’impianto dei vigneti, autorizzando il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ad adottare il provvedimento che prevede il rinvio dell’applicazione della normativa europea di settore in ambito nazionale.
In particolare, si prevede la deroga che amplia l’arco temporale di conversione dei diritti fino al 31 dicembre 2020 e la trasferibilità dei diritti d’impianto tra Regioni, con l’abrogazione della possibilità di limitare l’esercizio del diritto di reimpianto “ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”.
Attualmente i diritti di reimpianto detenuti dai produttori viticoli ammontano a circa 47.000 ettari (pari al 7% della superficie vitata nazionale); con le modifiche approvate si tende a diminuire il rischio di non utilizzo dei diritti, quindi di perdita di potenziale viticolo nonché di calmierare i prezzi di mercato attualmente in forte aumento.
“Con questo provvedimento”, ha dichiarato il ministro Maurizio Martina, “tuteliamo il nostro potenziale viticolo, dando rassicurazioni al settore che chiedeva da tempo un intervento di semplificazione in questa direzione. Il vino è un settore strategico da oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export e il Governo è in campo non solo per la sua salvaguardia, ma per accompagnarne la crescita”.
di Enos Caneva
11 Febbraio 2015