Nascerà sul Carso triestino, a Prosecco, la “Casa del Prosecco”. “Realizzare la Casa e riempirla di contenuti, con l’obiettivo di rivendicare con orgoglio le radici regionali del Prosecco” ha detto Debora Serracchianim presidente della Giunta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, intervenendo a Prosecco, dove ha visitato gli spazi in cui sarà realizzata la “Casa del Prosecco”, per la promozione di agricoltura, economia e turismo locali. La struttura, prevista dal Protocollo Prosecco Doc – sottoscritto nel 2010 da ministero Agricoltura, Regione Friuli-Venezia Giulia e associazioni degli agricoltori – verraà costruita nel cortile della locale “Trattoria sociale-Drustvena gostilna”.
La visita della presidente Serracchiani – accompagnata da Cristiano Shaurli, assessore regionale alle Risorse agricole, da alcuni consiglieri regionali e da Roberto Cosolini, sindaco di Trieste – è avvenuta a pochi giorni dalla decisione del Consiglio della Regione Friuli-Venezia Giulia di destinare 200 mila euro, in sede di assestamento di bilancio 2015, per la realizzazione della struttura. I promotori dispongono ora di complessivi 400 mila euro e potranno avviare i lavori. La consegna di un primo lotto della Casa sarà nel 2016.
“La Casa del Prosecco”, ha spiegato Serracchiani, “è una grande opportunità per la promozione del territorio e come tale si accompagna agli altri indirizzi delle politiche per lo sviluppo dell’agricoltura regionale: le misure a favore dei giovani agricoltori, l’apposito Fondo di roteazione e il Piano dello Sviluppo Rurale, che verrà approvato tra pochi giorni”.
Ponendo in evidenza gli interventi della Regione per la sistemazione dell’area dei pastini sotto il Ciglione carsico, la presidente Serracchiani ha rassicurato gli agricoltori di voler “semplificare le regole” su un territorio sul quale gravano i vincoli (“nel passato siamo forse stati più realisti del re”) che ostacolano lo sviluppo del settore primario.
“Cerchiamo di attuare l’accordo sottoscritto e risolvere, in dialogo con Commissione Europea e ministero, il problema dei vincoli nelle zone protette”, ha precisato.
“Gli agricoltori del Carso”, ha detto Shaurli, “hanno davanti diverse sfide da affrontare: agricoltura in un territorio difficile con prodotti di nicchia e sviluppo multidisciplinare, in collegamento con turismo e valorizzazione del paesaggio”.
Rimarcando come anche il MiPAAF debba “fare la propria parte” per i finanziamenti previsti dal Protocollo, Shaurli ha detto che “troppo spesso si parla del vino Prosecco solo in termini negativi, dimenticando quelli positivi”.
di Patrizia Tonin
5 Agosto 2015