Torna a sventolare il tricolore italiano sulla presidenza dell’Union Internationale des Oenologues, la federazione con sede a Parigi che rappresenta a livello mondiale le associazioni nazionali di categoria dei tecnici vitivinicoli.
L’assemblea generale, convocata a Bordeaux, infatti, ha eletto Riccardo Cotarella (presidente nazionale di Assoenologi) alla copresidenza, a fianco di Serge Dubois (in rappresentanza dell’Associazione degli enologi francesi). Serge Dubois subentrò, nel dicembre 2008, alla presidenza dell’Uioe a Giuseppe Martelli, allora direttore generale di Assoenologi, rimasto in carica per due mandati statutari.
Ora tocca a Riccardo Cotarella, il più famoso tra gli enologi italiani, comproprietario con il fratello Renzo, anch’egli enologo, della azienda vitivinicola Falesco (Montecchio di Terni), e dall’aprile 2013 presidente nazionale dell’Assoenologi – Associazione Enologi Enotecnici Italiani, organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore. Ma Riccardo Cotarella è agli onori delle cronache quotidianamente in quando è pure presidente scientifico del Comitato vitivinicolo di Expo 2015, ossia quello che cura il Padiglione del vino italiano.
La sua nomina al vertice dell’Union Internationale des Oenologues (Uioe) arriva in un momento particolarmente importante per il vino mondiale, dove l’Italia è senza dubbio il principale protagonista. Lo stesso Cotarella ha riconosciuto che la sua “è una nomina importante per tutto il vino italiano. Abbiamo già fissato la prima assemblea, un evento speciale perché cade nel cinquantenario dell’Associazione internazionale, a Milano, che con l’Expo 2015 alle porte rappresenta un atto simbolico fondamentale, per mettere la creatività italiana al servizio dell’enologia internazionale”.
Non si può nascondere che si tratta di un riconoscimento molto prestigioso e significativo non solo per l’enologo più famoso d’Italia, produttore e consulente di alcune delle più importanti cantine del Belpaese e non solo, ma per tutto il movimento dell’enologia italiana, che negli ultimi decenni ha visto una decisa crescita delle professionalità della categoria, determinante per l’incremento della qualità complessiva del vino italiano.
L’organismo internazionale di cui Cotarella è ora diventato presidente raggruppa e rappresenta a livello mondiale le singole Associazioni nazionali professionali dei tecnici del settore vitivinicolo, per un totale di più di 20.000 professionisti che operano in oltre 12 mila aziende. Fondata a Milano nel 1965, l’organizzazione ha sede a Parigi, presso l’Organisation Internazionale de la Vigne et du Vin (Oiv). Il 35% degli enologi a livello mondiale opera in aziende con mansioni decisionali e direttive, il 10% svolge la libera professione, la parte rimante è occupata con ruoli diversi. La maggiore concentrazione di enologi è nell’Unione Europea, che annovera oltre il 70% degli enologi mondiali.
5 dicembre 2014
di Patrizia Marin