Il vino è tutto per l’uomo perché, oltre al piacere di berlo, si colloca tra scienza e salute, tra letteratura e bellezza. Quando se ne abusa, i danni alla salute sono gravi. Ma gli esperti sono oggi d’accordo nell’affermare che un suo consumo moderato determina un miglioramento della salute. È sua Maestà il Vino, a cui Emanuela Medi ha dedicato il saggio letterario “Vivere Frizzante”.
Presentato a Milano nell’ambito del VI Forum multidisciplinare di nutrizione, quest’anno abbinato a Expo Milano 2015, “Vivere Frizzante” (Edizioni Diabasis – 107 pagine – 15 euro) è un contributo scientifico documentato su tutte le caratteristiche del vino legate alla salute e non solo.
Ma della “bevanda degli dei”, nel libro si comincia a parlare direttamente soltanto a pagina 29. Questo perché Medi, giornalista scientifica attenta alla citazione delle fonti, dedica i primi tre capitoli alla struttura della popolazione italiana, in particolare al suo record di longevità e ai problemi di salute nella 3/a e 4/a età, con dati Istat-Cnel ed elaborazioni Censis.
Per poi entrare nei temi caldi che giustificano questi primati italiani: quelli della genetica di chi ha passato il traguardo dei cent’anni e del ‘segreto’, che risiede nel Dna mitocondriale, cioè nella ‘centrale energetica’ dell’organismo.
Emanuela Medi cita studi su studi, processi infiammatori e protettori dall’infiammazione, radicali liberi e sostanze antiossidanti con la dimostrazione che una dieta ricca di antiossidanti induce una protezione del 30% dalla mortalità cardiovascolare e del 20% da quella per cancro.
E passare poi dagli antiossidanti al vino che li contiene è un attimo. Il quarto capitolo tratta di ‘vino e cuore’, con dati su alcol e cuore, colesterolo, pressione, ictus, citando il famoso ‘paradosso francese’, nazione con minor tasso di mortalità per cardiopatie nonostante un’alimentazione ricca di grassi saturi, derivati anche dall’elevato consumo pro capite di formaggi
E fin qui la parte scientifica/salutistica del libro, che lascia agli ultimi capitoli quella letteraria. Perché parlare di vino significa anche parlare di ‘cultura del bere’, che affonda le radici nella storia della letteratura, dai poeti greci e latini alla cristianità. E poi ‘la sacralità del vino‘, le emozioni del vino in un rapporto d’amore.
‘Vino e musica’: come quella di Giorgio Gaber (con la sua canzone “barbera e champagne“). E pure ‘Vino e cinema’, eros (gli abbinamenti afrodisiaci), la bellezza, tema in cui tornano i benefici dei polifenoli contenuti nei semi dell’uva.
Insomma, “Vivere Frizzante” non fornisce alibi a chi del vino vuole abusare, ma motivazioni e informazioni ponderate su pregi che si associano al piacere di gustare un buon vino, meglio se italiano.
di Patrizia Tonin
30 Giugno 2015