Nasce la “potatura intelligente” per assecondare la crescente esigenza di qualità dell’uva e assicurare la longevità delle vigne. Il tema della “Potatura di precisione” è stato affrontato da Wine Research Team-WRT su iniziativa di Riccardo Cotarella, presidente dell’Unione Mondiale degli Enologi, in occasione di una lezione in aula e, poi, di una prova pratica sul campo presso l’azienda Falesco. L’idea di puntare i fari metodologici della ricerca scientifica applicata direttamente sul vigneto, e non più solo in cantina, fa seguito all’obiettivo che WRT si era dato in occasione del summit svoltosi a Villa Sandi, in piena zona Prosecco, nei mesi scorsi.
Così, con questo incontro altamente tecnico le cantine di WRT supportate da Ager hanno affrontato il tema della potatura in maniera condivisa e strutturata seguendo innovativi metodi di potatura, che si preoccupano sia della pianta sia del prodotto finale. E spazio per intervenire in vigna ce n’è in quanto sinora i metodi potatura attuali non sono stati innovati, ma si rifanno ai modelli del passato.
Grazie alla ricerca scientifica, di cui WRT si è reso principale protagonista nazionale e non solo, questi metodi ora sono attualizzati e ottimizzati in quanto studiati e congegnati “su misura” per i singoli vigneti, predisposti su misura in base alla densità dell’impianto che, negli ultimi 20/30 è raddoppiata se non triplicata.
Pertanto, come ha ricordato Cotarella, “la potatura deve dare maggior equilibrio alla pianta affinché quest’ultima sia meno soggetta alle malattie sia del legno che ai classici patogeni evitando così che il vigneto subisca stress. In questo modo si riesce a produrre uve più sane e di maggior qualità. Questo determina un aumento della durata della vita di un vigneto, della sua produttività e della sua qualità. Insomma, quasi una quadratura del cerchio, a lungo auspicata dai viticoltori”.
Nel corso del meeting tecnico a Castiglione in Teverina sono state fatte dimostrazioni in campo su vigneti a cordone speronato e guoyt spiegando ai presenti quanto sia fondamentale adattare la propria visione al tipo di allevamento.
Luca Toninato Presidente di Ager, ha sottolineato che “la potatura che le cantine di WRT utilizzeranno oltre al benessere della pianta è anche finalizzata all’obiettivo enologico ed è modulata a ogni singolo vigneto tenendo ben presente la tipologia di vino che verrà prodotta da quelle determinate uve.
Sotto il profilo tecnico, il vertice promosso da WRT, ha messo in evidenza che la potatura è responsabile, ma non da sola, della longevità del vigneto e allo stesso tempo della qualità della produzione.
Ma la chiave di tutto è la prevenzione delle malattie del legno (mal dell’esca, black dead arm, eutipiosi, patogeni fungini che producono spore nel periodo inverno-primavera, infezioni successive e progressive nella pianta).
Riuscire ad allungare la vita dei nostri vigneti è fondamentale per due motivi: aumentare sempre più la qualità dei nostri vini già leader mondiali e dare una sempre miglior sostenibilità economica alle aziende.
Un approccio scientifico anche in una pratica antica come la potatura. E’questa l’unica strada, secondo WRT, per ottenere grandi risultati ed essere sempre più protagonisti nel mondo del vino.
di Redazione
20 Gennaio 2017