Lo scorso 5 ottobre presso l’Hotel Rome Cavalieri, La Fondazione Italiana Sommelier guidata dal Presidente Franco M. Ricci in collaborazione con Bibenda, ha presentato la degustazione dei vini top dell’azienda Carvinea di Beppe di Maria, “l’altra faccia della Puglia”, alla presenza del presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, enologo dell’omonima cantina, l’amico Bruno Vespa, anch’esso produttore di vini in Puglia, e la mitica sommelier Daniela Scrobogna.
L’azienda nasce per volontà e passione di Beppe di Maria, che di mestiere fa con grande successo il concessionario di macchine di lusso. Beppe nel 2001 decide di acquistare una masseria cinquecentesca, fatiscente ed abbandonata dei Principi Dentici di Frasso, nell’agro di Carovigno, Alto Salento, un territorio vocato all’agricoltura, baciata dal sole a pochi passi dal mare.
Beppe si distingue per il suo coraggio di cambiare, iniziare da zero, con investimenti economici importanti, alla ricerca di una propria identità, allo scopo di creare ottimi vini, unici, diversi. Da qui parte la scelta accurata dei vitigni unita ad uno studio di tecniche enologiche innovative.
Nel 2005 iniziano le prime vendemmie sperimentali con la guida tecnica di Riccardo Cotarella, uniti dalla stessa passione di fare grandi vini nella terra pugliese, ed insieme accolgono la sfida di produrre vini di qualità, un’affascinante confronto tra l’uomo e la natura, l’enologo e la vigna.
Le parole chiave di questo percorso sono innovazione, impegno, determinazione, fiducia ed entusiasmo. L’intuizione di Beppe e la sapienza di Riccardo porteranno alla creazione di straordinarie autentiche etichette. Come ha dichiarato Beppe di Maria: “Bisogna osare, il coraggio di cambiare le cose, con un approccio innovativo e scientifico”. A Bibenda sono stati presentati in degustazione i migliori vini pugliesi. Si è iniziato con un elegante e raffinato Aglianico metodo Classico Rosè; un secondo vino, presentato come l’ospite d’onore, un Ottavianello in purezza come sfida per ricoprire il legame con il proprio territorio, la punta di diamante dell’azienda, un rosso rubino trasparente, dotato di una luce brillante, il protagonista sorprende tutti con la sua originale eleganza paragonata ad un pinot nero. Il terzo Lunachiena, spirito di saggezza, un bland di Montepulciano, Aglianico e Petit Verdot, una piacevole sorpresa. Dulcis in fundo due storici vitigni, il Negroamaro e il Primitivo, intensi ed equilibrati, da scenari organolettici unici, un’eccellenzza enologica da scoprire e provare.
I vini di Beppe di Maria durante gli anni hanno ricevuto importanti premi e riconoscimenti, lui sempre fedele alla sua attenzione per la qualità a discapito della quantità.
Tutti hanno un denominatore comune mineralità, sapidità e sentori di salmastro, dovuti all’ambiente pedoclimatico, a questa terra generosa, la Murgia Salentina, il connubio tra mare e sole dona la peculiarità del gusto e la varietà di tutti i vini.
L’azienda fa parte del progetto Wine Research Team, un gruppo che rappresenta un’Italia del vino che crede nel valore della ricerca scientifica e la condivide al fine di produrre vini sani, in assenza di solfiti. Il progetto si riconosce nella guida tecnica dell’enologo Riccardo Cotarella, con anche il grande Attilio Scienza.Uno dei propositi di Beppe è riuscire ad impiantare vitigni che non hanno bisogno di trattamenti, perché il DNA del vitigno permette l’eliminazione dello stesso.
Una serata eccellente. Di Carvinea sentirete parlare ancora.
di Gerardina Rendina
10 Ottobre 2016