Il 17 febbraio si celebra la “Giornata Mondiale del Gatto” proprio nel mese in cui il segno zodiacale dell’Acquario simboleggia uno spirito libero, anticonformista ed indipendente proprio come quello di un gatto. Febbraio è anche stato da sempre definito il mese dei gatti e delle streghe, nella tradizione popolare questo animale ha sempre associato questo animale a streghe e magie.
I gatti in Italia sono quasi 8 milioni, le città che ospitano il maggior numero di felini sono Roma seguita da Torino e Napoli. Il 12% delle famiglie ha scelto di avere tra le proprie mura domestiche un gattino, che regala “gioia e serenità” (43% delle risposte) e “allegria e divertimento” (36%), secondo quanto emerso dall’indagine GfK Eurisko del 2015.
Anche la nostra redazione ospita due splendidi gatti, Giulio Cesare e Cleopatra, fratello e sorella della razza a pelo lungo Main Coon. Vederseli arrivare incontro è una esperienza indimenticabile, il Main Coon è davvero un gatto enorme, imponente, regale, un portamento maestoso, testa alta, coda larga e folta a mezza altezza, le larghe zampe poggiate saldamente a terra con fare da antico guerriero. Ma come spesso accade con gli animali, l’apparenza inganna e nonostante l’aspetto che incute un po’ di timore il Main Coon è un vero bonaccione.
Giulio Cesare e Cleopatra sanno come farsi voler bene, attirano su di se l’attenzione di tutti i presenti con un lieve miagolio o sdraiandosi a pancia all’aria, o semplicemente fingendosi indaffarato in importanti “meditazioni feline”, mentre dal divano sbirciano verso di noi ed attendono felici un nostro cenno di attenzione.
Il Main Coon viene dal Maine, negli Stati Uniti nordorientali, al confine con il Canada, il suo fisico è strutturato per sopravvivere alle condizioni climatiche più avverse. Il pelo è lungo e folto, lucido e impermeabile all’acqua, e avvolge il gatto come in una tabarro. Le caratteristiche fisiche del Main Coon sono quelle tipiche di un animale selvatico, di un predatore formidabile. Una leggenda lo vuole persino discendente dall’incrocio tra un gatto e un procione, cosa del tutto impossibile biologicamente dato che i due animali non sono della stessa specie e addirittura appartengono anche a due Famiglie diverse. Eppure per il suo aspetto e le dimensioni, il Main Coon, che viene tutt’ora chiamato “gatto procione”, richiama subito alla mente un abitante delle grandi foreste.
Da un gatto di questo tipo ci si aspetterebbe una voce profonda, un miagolio cupo molto simile ad un ruggito e invece il Main Coon possiede una vocina flebile e acuta, come quella di un cucciolo. E se ne serve in continuazione borbottando e commentando ogni suo movimento, soprattutto quando si trova in compagnia, non ama molto stare da solo ma cerca sempre di far parte delle attività della famiglia. Raramente lo si può trovare in una stanza vuota, perché segue di continuo chi abita in casa, prendendo posto per riposare solo nei posti più frequentati. Ecco che diventa perciò un perfetto micio da salotto, pronto ad acciambellarsi sul divano quando qualcuno guarda la televisione. Per lui l’importante è stare in compagnia, e Giulio Cesare e Cleopatra ce lo dimostrano ogni giorno.
di Letizia Freschi
17 Febbraio 2016