Sostanziosa boccata d’ossigeno per la pesca italiana. Al porto di Augusta (SR) si è svolto il “Blue day”, l’evento internazionale sulla pesca, durante il quale sono stati trattati temi centrali per il settore, come la crescita sostenibile, l’innovazione e lo sviluppo delle potenzialità ancora inespresse del comparto. I lavori sono stati aperti da Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e le conclusioni sono state affidate al Sottosegretario, con delega alla pesca, Giuseppe Castiglione.
“Abbiamo un miliardo di euro della nuova programmazione”, ha affermato nel suo intervento il ministro Martina, “e con la riprogrammazione delle risorse residue vogliamo incidere per contrastare la crisi e dare un futuro concreto all’intera filiera ittica. Non possiamo più permetterci di disperdere i fondi che abbiamo a disposizione e per questo abbiamo attivato dallo scorso luglio un piano di azione specifico. Siamo a lavoro con una task force apposita del Ministero che collabora con le Regioni in ritardo per evitare il disimpegno dei fondi e gestire al meglio le risorse. È necessario semplificare le attività del settore sia dal punto di vista burocratico che amministrativo in modo tale da accompagnare le imprese ittiche in un percorso di crescita. Il nostro obiettivo principale è sostenere l’occupazione, il reddito e l’attività stessa dei nostri pescatori, rilanciando la pesca in termini strategici attraverso un progetto complessivo di medio e lungo periodo”.
“Proprio in quest’ottica e nel ruolo di Presidenza di turno del semestre Ue, abbiamo invitato”, ha aggiunto il ministro, “la Commissione Europea a promuovere un lavoro concreto di coordinamento con i Paesi rivieraschi e mediterranei, in Adriatico come al Sud, per migliorare i rapporti e attuare politiche coordinate che possano al contempo tutelare le risorse ittiche e correggere alcune problematiche di competitività che oggi si evidenziano”.
“Abbiamo voluto fortemente”, ha aggiunto Martina, “una giornata di riflessione, dibattito e dialogo sulle opportunità offerte dalla blue economy in Sicilia, perché è nostra intenzione puntare su una rinnovata centralità del Mediterraneo nelle politiche europee, a partire da quelle per il mare, tanto sotto il profilo della pesca, quanto sotto quello della sicurezza, della tutela della biodiversità e della sostenibilità”.
“La pesca marittima è per molti un argomento che difficilmente supera l’ambito degli addetti ai lavori, ma ricopre importanti aspetti economici. Dobbiamo fare”, ha concluso il ministro, “un salto di qualità, pensando al ruolo che la pesca può giocare come laboratorio di attività condivise negli spazi marini. La crescita blu e la sicurezza alimentare si basano su diverse componenti, sia economiche che politiche. La chiave per avere successo è la sinergia tra tutte, puntando decisamente anche su tecnologie innovative e moderne. Il futuro passa per l’integrazione necessaria di tutti gli attori del mare in una visione unica, di politica e di strategia”.
31 ottobre 2014
di Patrizia Tonin