Il Colosseo comincia a riprendere il suo antico splendore grazie anche al mecenatismo del Gruppo Tod’s. Un recupero non da poco per il più grande anfiteatro del mondo, posto nel cuore di Roma. Un monumento non solo storico ma pure turistico: lo scorso anno sono stati oltre 6,5 milioni i visitatori che l’hanno ammirato, il 6% in più del 2014.
Si è infatti conclusa la prima fase dei lavori per il restauro del Colosseo – originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium o, più semplicemente, come Amphitheatrum – un progetto voluto dal commissario delegato per le aree archeologiche di Roma e di Ostia Antica, d’intesa con la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, e realizzato grazie al Gruppo di Diego Della Valle, grande sponsor dei lavori all’Anfiteatro con ben 25 milioni di euro, investimento che all’epoca provocò non poche polemiche.
I lavori hanno riguardato il prospetto settentrionale e quello meridionale, pari a circa 13.300 mq di superficie, e la sostituzione dell’attuale sistema di chiusura dei fornici con la realizzazione di nuove cancellate. Il piano degli interventi continuerà con il restauro degli ambulacri, dei sotterranei del Colosseo, la messa a norma e l’implementazione degli impianti e la realizzazione di un centro servizi che consentirà di portare all’esterno le attività di supporto alla visita che sono attualmente all’interno del monumento.
“Per consolidare i vuoti riscontrati sulla muratura, sono state eseguite delle iniezioni di malte idrauliche ad alto potere adesivo e riempitivo”, hanno spiegato dalla Tod’s, ricordando che “l’incollaggio dei piccoli frammenti distaccati, è stato ottenuto con resine epossidiche caricate con polvere di marmo. La sigillatura con nuove stuccature ha rappresentato un’importante opera di prevenzione e salvaguardia del monumento in quanto ha ridotto le infiltrazioni di acqua all’interno della muratura. Inoltre, per migliorare l’impatto visivo, alcune preesistenti stuccature di cemento sono state scialbate”. Inoltre, lo studio e il rilevamento dei segni di lavorazione ha fornito indicazioni utili per approfondire la conoscenza della tecnica di costruzione del monumento e individuarne i rifacimenti a partire da quelli più antichi.
“Oggi è un giorno di grande gioia, per chi crede nei progetti che diventano possibili e realizzabili. Il ministero, tutto il mondo del pubblico ha dimostrato qualità, grazie all’azienda che ci ha lavorato, a tutta la grande famiglia Della Valle“, ha detto Matteo Renzi, presidente del Consiglio, presentando il completamento della prima fase dei restauri del Colosseo. “Si dà un segnale strepitoso al mondo. Il patrimonio culturale è il nostro più grande elemento di orgoglio e identità ma anche di potenziale richiamo, da Pompei a Caserta. È finito il tempo in cui ci si lamentava perché sulla cultura mancavano i soldi. Le risorse, dal pubblico e dal privato, ci sono. Ma bisogna crederci”.
Gli ha fatto eco Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato di Tod’s: “Il mio mondo si mette a disposizione di questo Paese, il mio mondo, quello dell’impresa, è un mondo generoso, e che oggi più di prima deve rendersi conto che si deve mettere a disposizione del Paese. Il territorio lo possiamo sostenere in qualsiasi modo, e quando le aziende sono grandi possono fare lavori di questo tipo. Noi dobbiamo portarci a casa l’orgoglio di essere italiani. Operazioni come questa ci servono per fare start up tra il mondo delle imprese e il pubblico. Questo è il monumento degli italiani, dei romani, ridiamoglielo il prima possibile”, ha concluso l’imprenditore marchigiano.
“È una giornata bella per l’Italia, bella per Roma, si dimostra quanto tempo abbiamo perso nel nostro Paese in un dibattito tra pubblico e privato nella tutela del patrimonio culturale”, ha detto Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali, che ha aggiunto: “Questo è la prima parte del restauro che continuerà grazie all’operazione di Della Valle, che va ringraziato. Con gli esempi e con le norme si può introdurre nel Paese la cultura del mecenatismo. Il restauro è di grandissima qualità scientifica, proseguirà con risorse private e risorse pubbliche”.
Nel corso del restauro sono state riportati alla luce reperti di interesse scientifico, come un bassorilievo di circa 60 cm. di altezza che svela un gladiatore: l’opera è presumibilmente riconducibile alla costruzione originaria di età flavia. Degli ultimi anni del 1300 sono i bassorilievi raffiguranti il Cristo sull’altare con ai lati i due candelabri ardenti appartenuti alla confraternita del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum. Sul prospetto nord del Colosseo, lungo la cornice inferiore dell’attico, ai dentelli si alternano le rosette, parte integrante della decorazione architettonica, ognuna diversa dall’altra. Sulla chiave di volta e sui due blocchi adiacenti dell’arco 65 sono state trovate tracce di tre targhe dipinte nel 1386: il restauro ha svelato i colori di un affresco del Cristo sull’altare tra due candelabri ardenti, appartenuti alla confraternita del Santissimo Salvatore ad Sancta Sanctorum, e lo stemma del Senato romano.
Durante il restauro sono stati pure rinvenuti numerosi chiodi di ferro la cui posizione e forma sono riconducibili alle operazioni di rilievo architettonico effettuate nell’ottocento. “Bisogna smetterla con le polemiche sul patrimonio culturale, è il nostro elemento di orgoglio e di potenziale richiamo”, ha concluso il premier Renzi.” È finito il tempo in cui ci si lamentava sulla cultura perché erano finiti i soldi, i soldi per rimettere in moto questo straordinario patrimonio ci sono, ma bisogna crederci”.
Francesco Prosperetti, soprintendente per il Colosseo, ha ricordato che “quella che chiudiamo è la prima tappa dei lavori che proseguiranno sia grazie alla sponsorizzazione di Tod’s, sia grazie a un cospicuo finanziamento del ministero dei Beni Culturali, ridaremo al Colosseo la spazialità che aveva in origine”.
di Dario de Marchi
3 Luglio 2016