Lo sport va in soccorso del recupero del patrimonio italiano dei fari sparsi lungo le coste nazionali, che rischiano di essere abbandonati o comunque inutilizzati. Intervenire al più presto sui fari italiani, attraverso restauri conservativi ed ecosostenibili, per riconsegnarli al territorio e farli divenire strutture vive e finalmente accessibili alla collettività. È quanto emerge da una consultazione pubblica on line con la quale è stato chiesto ai cittadini di segnalare progetti utili a far rinascere undici fari dello Stato, di cui sette gestiti dall’Agenzia del Demanio. A cui altri ne seguiranno. E lo sport diventa protagonista di questa consultazione, con diverse discipline acquatiche come attrattiva turistica. La prima fotografia che ritrae il futuro dei fari italiani è stata scattata dall’Agenzia del Demanio, un’istantanea presentata dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal Direttore Generale dell’Agenzia, Roberto Reggi, nel corso dell’evento “Lo sport, ‘un faro’ del Made in Italy“, organizzato in collaborazione con il CONI al Circolo del Tennis del Foro Italico.
“Abbiamo avuto oltre 750 segnalazioni”, ha spiegato Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, ricordando che “il più richiesto è quello dell’Isola del Giglio. Questo successo non ce lo saremmo immaginato e, quindi, ora stiamo pensando che altri fari possano essere messi a disposizione. Stiamo già lavorando per ampliare l’offerta. Si tratta di beni che hanno ancora ruoli per la Difesa, ma vengono dati in concessione “.
L’obiettivo del progetto è quello di rendere i fari strutture vive e finalmente accessibili alla collettività. Strutture rinnovate, sostenute da idee imprenditoriali innovative e sostenibili, che concilino le esigenze di recupero del patrimonio, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo economico dei territori.
“Si tratta di uno strumento importantissimo”, ha aggiunto il Ministro Pinotti, “che potremmo utilizzare per altri beni della Difesa. È sbagliato che ci siano beni pubblici poco utilizzati, ma Difesa e altre amministrazioni pubbliche devono fare spending review. Obiettivo rendere fruibili beni della Difesa che mi sono data all’inizio del mio mandato”.
Il progetto si inserisce nel più ampio programma “Valore Paese” e può rappresentare una valida risposta all’esigenza di migliorare l’attrattiva dei territori attraverso il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, ed ambientale, affiancando ai tradizionali servizi alberghieri un’ampia offerta di servizi legati alla cultura e a tempo libero.
Non manca lo sport, visto come eccellenza italiana, attraverso il quale si possono immaginare nuove destinazioni turistiche.
Per questo, il CONI farà la sua parte: “Il mare è stato sempre una filosofia della mia vita”, ha detto Giovanni Malagò, numero uno del Comitato Olimpico Italiano, “e una quindicina di volte almeno ho visitato ogni metro delle nostre coste in barca. Io quei fari li ho visti tutti, in molti sono entrato dentro. C’è una piega che riguarda il CONI, riguarda il territorio proprio così coinvolto nelle dinamiche sportive del nostro Paese. È facile intuire che questi posti sono luoghi dove si può unire turismo e sport. Possono arrivare tante idee, dalla vela al kyte e windsurf, la canoa, il canottaggio, il nuoto in acque libere, pesca sportiva, nuoto pinnato e apnea. Non vedo l’ora di andare a toccare qualche risultato sportivo”.
Presenti alla presentazione anche il sottosegretario del Ministero dell’Economia, Paolo Baretta; Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia; Giorgio Palmucci, presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi (Aica) e Riccardo Maria Monti, presidente dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ICE.
L’Agenzia del Demanio si occuperà ora del bando di gara, con cui in autunno questi fari verranno assegnati in concessione fino a 50 anni ad operatori che possono sviluppare un progetto turistico dall’elevato potenziale. “Ai cittadini abbiamo chiesto quale vocazione avrebbero dato per recuperare questi beni”, ha precisato Roberto Reggi, il direttore dell’Agenzia del Demanio, “e da questa consultazione emerge che tutti riconoscono la vocazione di strutture turistico-alberghiere, di alta gamma ma anche di ostelli, alcuni mirati alla spiritualità, per recupero di ragazzi con dipendenze. Lo sport è la grande protagonista di questa consultazione”.
I fari italiani coinvolti per ora nel progetto si trovano in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Toscana.
di Mariangela De Stefano
24 Luglio 2015