È il sogno di tutte le casalinghe ed anche dei single. Ed è anche un’altra testimonianza del genio creativo applicato del Made in Italy. La macchina che stira cento camicie in un’ora è, infatti, una realtà grazie a un’azienda italiana.
Il nuovo macchinario, insieme a tante altre meraviglie super-efficienti, poco inquinanti, ingegnose e capaci di lavare e asciugare quintali di biancheria in poco tempo, fa parte delle innovazioni tecnologiche esposte a Fiera Milano alla “EXPOdetergo International”, la manifestazione specializzata dedicata ai produttori di macchine, tecnologie, prodotti e servizi per lavanderia e stireria, un settore che vale 4 miliardi di euro l’anno solo in Italia.
E sono veramente tante le anteprime di prodotti frutto di nuove tecnologie, forti investimenti in ricerca, ma anche di… fantasia creativa e innovazione, presentate dai circa 300 espositori provenienti da 21 Paesi. Tra queste spiccano veri e propri ‘gioielli’ del Made in Italy che in questo settore è leader mondiale assoluto. In particolare, il 70% della produzione di macchine per il lavaggio a secco è italiana.
Prodotta da una ditta di Inzago, vicino Milano, la macchina stira camice, oltre al record di tempi e al basso sforzo necessario, vanta un consumo minimo di energia elettrica grazie ad un innovativo sistema di recupero dell’aria calda. È La macchina è destinata principalmente alle imprese, piccole grandi e medie del settore, e soprattutto ai mercati americani e asiatici dove questo tipo di macchinari sono assai diffusi.
Ma è italiano anche il brevetto di un sistema di microchip ad alta frequenza cuciti nel bordo della biancheria o nell’etichetta dei capi, grazie ai quali la biancheria di hotel e ospedali affidata alle lavanderie industriali non ha più segreti. Tracciare i capi non solo facilita la raccolta, trattamento, spostamento e la riconsegna delle merci, li mette al riparo da errori e ‘sparizioni’ e dà alle aziende la possibilista di monitorarne il ciclo di vita dei vari capi.
Innovazione e ricerca ispirano anche la produzione di un’azienda di Treviso che vende all’estero il 90% della produzione e che ha presentato in Fiera una lavatrice che permette un carico di 125 kg, nata guardando alle soluzioni adottate dal mondo militare. Prendendo spunto dalle tecniche usate per trasportare esplosivi evitando pericolose vibrazioni, dopo due anni di ricerca in collaborazione con il Polo Tecnologico di Pordenone, infatti, l'”Imesa” ha realizzato un innovativo ammortizzatore a fune d’acciaio. Il risultato è stato la diminuzione delle vibrazioni in centrifuga, tempi e costi di energia e acqua inferiori, e una dimensione che uguale alle macchine da 55 kg.
Colf, infine, è un prototipo brevettato in 70 Paesi di una nuova macchina in grado lavare ad acqua o a secco il capo soltanto là dove esso è macchiato. Anche questa idea è tutta Made in Italy, nata da un’azienda di Mantova, grazie all’intuizione di un imprenditore della moda: la macchina consente infatti di ripulire capi pregiati, senza rovinarli. Questa speciale lavatrice ‘ospita’ gli abiti stesi su ampie grucce e interviene ‘chirurgicamente’ pulendo solo dove serve preservando il resto.
5 ottobre 2014
di Alberto Ercoli