Il Riso Italiano non è una mera commodity, ma un’eccellenza del patrimonio agroalimentare che consente di preparare un piatto tipico italiano: il risotto. Un’eccellenza del Made in Italy che deve essere difesa dalle importazioni a dazio zero dai Paesi meno avanzati, sviluppata con la ricerca scientifica che porta al miglioramento qualitativo delle varietà del riso e che deve essere fatta conoscere in tutti i continenti, con l’obiettivo di aumentare l’export. Questo è il messaggio che arriva dalla conferenza stampa tenutasi a Milano dell’Ente Nazionale Risi (ente sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole), ed il motivo che ha portato la filiera del riso italiano a partecipare compatta ad Expo2015.
Saranno 51 le aziende risiere presenti ad Expo Milano 2015 all’interno del Padiglione di Federalimentare “Cibus è Italia” per illustrare la storia, il saper fare, la ricerca, le ricette gastronomiche ed il futuro del riso italiano. Una filiera che produce 1 milione e 400 mila tonnellate di riso greggio dal quale si ottiene 1 milione di tonnellate di riso lavorato, con un fatturato rispettivamente di 500 milioni e di 1,5 miliardi di euro (dati 2014). 4.090 aziende agricole risicole, 107 aziende risiere di trasformazione e 70 aziende agricole che trasformano direttamente la propria produzione, per un totale di 10.000 addetti. In Italia si coltiva riso su una superficie di 219.000 ettari (che rappresenta il 52% dell’intera superficie coltivata a riso nell’Unione europea), esportando il 52% della produzione in Europa e l’11% fuori.
“È necessaria la promozione del riso italiano, che parte dalla ricerca e dalle sementi ma deve arrivare fino alla riconoscibilità e valorizzazione del prodotto sugli scaffali dei supermercati. Il settore attraversa un momento non facile anche a causa di una competizione internazionale molto aggressiva”, ha dichiarato Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche Agricole, commentando la partecipazione di Ente Nazionale Risi ad Expo2015.
“Occorre contrastare la stagnazione del consumo interno”, ha detto ancora Olivero, “e valorizzare la specificità delle nostre produzioni e la ricchezza delle nostre varietà, facendo in modo che si crei un mercato privilegiato per il riso italiano, che ne riconosca la qualità straordinaria”.
Sui vantaggi provenienti dalla partecipazione a Expo2015 è intervenuto anche Paolo Carrà, Commissario straordinario dell’Ente Nazionale Risi: “Oggi la competizione internazionale è molto forte e questo richiede alla filiera risicola italiana di confrontarsi maggiormente puntando a cercare di connotare il riso italiano, prodotto di eccellenza dell’agro alimentare italiano, frutto di una continua ricerca scientifica nel segno di un’agricoltura più sostenibile. Lo spirito con il quale l’Ente Nazionale Risi ha deciso di partecipare ad Expo è, da un lato, quello di far conoscere ad un pubblico internazionale i valori di salubrità, versatilità del nostro riso e del piatto tipico, il risotto, e le bellezze dei territori risicoli italiani; dall’altro, spingere le aziende trasformatrici ad internazionalizzarsi ed a scoprire nuovi mercati”.
Durante e dopo Expo, le 51 aziende risiere, come le altre 500 presenti nel Padiglione “Cibus è Italia“, potranno servirsi di un sito di e-commerce: all’interno dello stand il consumatore interessato potrà catturare tutte le info aziendali tramite il QRCode con il proprio telefonino per poi approfondire a casa le conoscenze delle aziende visitate virtualmente.
“Non è un caso che il riso italiano possa vantare un primato qualitativo nel mondo”, ha spiegato Roberto Magnaghi, Direttore Generale dell’Ente Nazionale Risi, “ciò dipende anche dalla ricerca scientifica svolta negli anni dal nostro Centro Ricerche sul Riso. La ricerca applicata dell’Ente Nazionale Risi mira al miglioramento dei mezzi di produzione (acqua, concimi, antiparassitari, etc.), alla mitigazione dell’impatto ambientale delle pratiche risicole, alla valorizzazione della fertilità dei suoli ed al miglioramento della salubrità del prodotto”.
Il riso italiano rappresenta un’eccellenza del food made in Italy e non poteva non essere rappresentato nel Padiglione delle eccellenze alimentari italiane, “Cibus è Italia”, collocato accanto all’entrata Est di Expo, di fronte al Padiglione delle Biodiversità e non lontano da Padiglione Italia. 500 aziende alimentari che illustreranno le 13 filiere dell’alimentare italiano in 5.000 metri quadrati, con due piani destinati alla esposizione e un terzo, la lounge della terrazza, dedicato a workshop, convegni, degustazioni, incontri con i buyer italiani e esteri.
“Tra gli obiettivi del Padiglione “Cibus è Italia“, ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, “c’è quello di supportare il Made in Italy alimentare per aumentare le quote dell’export e per rafforzare la visibilità internazionale di eccellenze come quella del Riso Italiano. La strategia complessiva del Padiglione è frutto di una condivisione con enti ed associazioni come l’Ente Nazionale Risi, Federalimentare, e con istituzioni e Consorzi di tutela come Afidop, Anicav, Prosciutto di Parma, e con territori e distretti food oriented come Parma, Novara o la Sardegna, con le Grandi Marche e le PMI. Abbiamo organizzato uno straordinario programma d’incoming di operatori esteri selezionati tra top retailer, importatori, ho.re.ca, produttori e trasformatori dei mercati internazionali più rappresentativi per il settore alimentare italiano”.
Dei 6 eventi sulla terrazza del Padiglione, quattro permetteranno al territorio di presentare le proprie particolarità in campo risicolo con interviste e intrattenimenti: una serata sarà dedicata ad Alessandria e Novara; una a Pavia, una a Vercelli e Biella, una a Mantova, Oristano e Verona. Le altre due serate saranno una organizzata dall’Ente Nazionale Risi ed un’altra, conclusiva, collettiva per l’Ente stesso ed i territori.
Gli eventi spazieranno su tutte le tematiche della filiera, dalla produzione al mercato, dalla coltura alla cultura risicola, dalla storia alla tradizione, dalla ricerca alla riscoperta delle varietà storiche. Le serate comprenderanno la degustazione di piatti di riso e risotti cucinati da vari chef e saranno dedicate in modo particolare al mondo della comunicazione.
di Dario de Marchi
22 Aprile 2015