Tutelare l’identità del cibo per assecondare un nuovo modello di sviluppo del Sistema Paese. È l’indicazione governativa, anzi l’imperativo per il Made in Italy emerso ad Expo Milano 2015 dove si è svolta l’Assemblea mondiale delle indicazioni geografiche. Un confronto internazionale organizzato dal Mipaaf e dal Ministero dello Sviluppo Economico sulle politiche di tutela e di valorizzazione dell’origine dei prodotti e del legame con i territori di produzioni. Ad aprire i lavori è stato il ministro Maurizio Martina.
“Nella costruzione di modelli di sviluppo sostenibili che diano risposte concrete alla sfida alimentare”, ha dichiarato Martina, “la tutela delle indicazioni geografiche ricopre un ruolo cruciale. Attraverso lo strumento del ‘marchio geografico’, infatti, si può creare valore aggiunto a vantaggio dei produttori, delle zone rurali e dei territori d’origine, creando meccanismi virtuosi di integrazione delle filiere. Nei Paesi in via di sviluppo, ad esempio, questo sistema ha già dimostrato di funzionare, creando opportunità occupazionali e favorendo la formazione di nuovi modelli organizzativi. Per questo abbiamo fortemente voluto ospitare a Expo l’Assemblea mondiale delle Indicazioni geografiche, un appuntamento tra i più importanti del semestre. Vogliamo rilanciare da qui la centralità della protezione delle Ig anche sul piano dei rapporti tra gli Stati, una necessità irrinunciabile anche nel contesto dei trattati bilaterali sul commercio a partire dal TTIP. Serve un salto di qualità nelle regole internazionali”.
“L’origine del cibo”, ha proseguito l’esponente del Governo, “ha a che fare con l’identità stessa dei popoli e lo abbiamo sottolineato anche nella Carta di Milano, impegnandoci a tutela dei consumatori contro il falso cibo. L’Italia è leader nel mondo sia per numero di prodotti tutelati, ben 274 Dop e Igp e 523 vini Docg Doc e Igt, sia per capacità di contrasto alla contraffazione. Siamo arrivati a 600 operazioni internazionali di protezione del Made in Italy agroalimentare in Europa e nel mondo, grazie al nostro modello, unico al mondo, di intervento anche sul web. Con gli accordi con player mondiali come eBay e Alibaba riusciamo a bloccare flussi di merce che imitano i nostri principali marchi a denominazione. Una buona pratica che stiamo condividendo anche con gli altri Stati per vincere insieme la battaglia contro l’agro-pirateria. Ma non ci siamo limitati solo alla parte repressiva, stiamo lavorando anche sul fronte della promozione con iniziative come quella fatta in partnership con Google che, con lo spazio dedicato ai prodotti Dop e Igp italiani, per la prima volta al mondo dedica a prodotti alimentari di un Paese una mostra nel suo Cultural Institute. Allo stesso tempo stiamo attuando un piano di promozione per l’agroalimentare di qualità Made in Italy che non ha precedenti, con una forte strategia di attacco all’Italian sounding”.
“Da Expo e con questo confronto internazionale”, ha concluso il ministro, “siamo convinti che possano uscire soluzioni e punti di avanzamento che potranno essere ulteriormente sviluppati nei prossimi mesi”.
di Patrizia Marin
13 Ottobre 2015