Cibi debuttanti nella tavola degli italiani grazie a prodotti alimentari originali, come i salumi al grano o i liquori di lumaca. E tra i nuovi ingressi c’è di tutto. Dalla carne senza carne, facendo gustare in tranquillità porchetta, fiorentina e salumi rigorosamente ottenuti dal grano e, quindi, privi di trigliceridi e colesterolo, inventati in Calabria, al liquore di lumaca, ideato in Campania, fino alla stalla hi-tech che consente di allevare in Abruzzo i maiali direttamente da casa attraverso il web. Sono solo alcune delle novità in arrivo sulle tavole giunte alla finale dell’”Oscar Green”, il premio alle imprese più innovative promosso dai giovani della Coldiretti in occasione della prima giornata dedicata alla creatività Made in Italy a Expo Milano 2015.
Per raggiungere l’obiettivo fissato di “Nutrire il Pianeta Energia per la Vita”, l’esposizione universale si è trasformata per la prima volta nel palcoscenico mondiale dell’innovazione. Dalla Sicilia è arrivato il seed saver spaziale che ha recuperato con passione antichi ecotipi locali di legumi e cereali minacciati di estinzione che sono stati selezionati da Agrotec, l’azienda che si occupa dell’approvvigionamento degli astronauti, per portare i suoi legumi nello spazio.
Un giovane vivaista marchigiano ha ideato le torte di prato come centro tavola da gustare e persino cappelli giardino da indossare che fanno bene ai capelli.
Sull’ ambiente ha scommesso anche il virtuoso progetto di chimica verde per produrre biocombustibile dalla pianta di cardo in Sardegna come alternativa alla crisi della petrolchimica.
In una Spa Resort nel cuore dell’Umbria invece è stata inserita una vera e propria isola del gusto di Campagna Amica di Coldiretti per poter far apprezzare ai clienti i sapori autentici del territorio, ma anche inserendo l’agricoltura locale fin dentro i cosmetici utilizzati per autentiche ‘coccole contadine’.
Tra i giovani finalisti dell’”Oscar della Coldiretti” c’è anche l’ultimo agricustode dell’isola di Torcello di Venezia, oggi visitata da milioni di turisti, ma anche scelta da colonie di fenicotteri. Lui è l’unico imprenditore agricolo rimasto a presidio del territorio e dell’isola e passa le sue giornate a coltivare i carciofi e a preservare la casa museo dimora di molte opere d’arte.
Veri e propri gioielli alimentari sono stati creati inserendo nel vino siciliano e nelle gelatine polvere d’oro 23 carati, ma sull’innovazione di prodotto ha puntato anche chi in Friuli ha brevettato la macchina per spillare polenta alla spina o chi in Toscana ha ideato una app salvatruffe per tutelare il vero extravergine d’oliva. Tutta la storia delle piante si trasforma in un certificato disponibile a tutti gli appartenenti al circuito dell’extravergine toscano e nelle etichette dei suoi clienti, attraverso codici ‘Qr’.
Sulla tracciabilità completa si basa anche l’esperienza di un giovane imprenditore che ha cominciato a produrre in Emilia Romagna, con successo mondiale, cachemire Made in Italy, dalla capra all’ atelier. Mentre dal Togo è arrivata la prima produttrice di cioccolata a chilometri zero che non si è accontentata di esportare il cacao, ma ha cominciato a trasformarlo sul posto.
Se c’è chi sfruttando gli antichi locali aziendali ha rispolverato pellicole e poltrone per inaugurare in Puglia il primo Agricinema, non mancano quanti si sono impegnati nel sociale come tre donne molisane – una preside, una direttrice del carcere e una educatrice – che hanno compreso che, se si vuole evitare la fuga dal carcere, bisogna aprire le celle e far impegnare i detenuti in attività agricole all’ aria aperta in centro città.
E ancora il progetto virtuoso tra il Comune di Salerno e le scuole per contrastare assieme il sovrappeso dei bambini in un territorio dove l’incidenza dell’obesità infantile è ben superiore alla media italiana.
di Patrizia Marin
2 Ottobre 2015