L’Expo 2015 un’occasione molto importante per l’Italia, più di quello che si possa pensare. “La parola Expo era associata a scandalo fino a pochi mesi fa, ma il governo italiano ha lavorato per sostituire questa parola con opportunità, e il 2015 è l’anno giusto per tornare a crescere”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nell’evento conclusivo de “Le idee per Expo”, una giornata dedicata a Expo attraverso 42 incontri e la presenza di 500 esperti.
“Un anno fa la parola Expo era associata a scandalo, magari in modo ingiustificato perché molte cose funzionavano, ma nell’opinione pubblica e per i media era così. Abbiamo lavorato molto per sostituire la parola scandalo con opportunità, e per questo ringrazio Beppe Sala, commissario di Expo 2015, il prefetto Francesco Paolo Tronca, Raffaele Cantone, che presiede l’Autorità nazionale anti-corruzione e tutti quelli che hanno lavorato perché questo avvenisse”, ha detto il presidente del Consiglio dei Ministri.
“In questi restanti 83 giorni che mancano ad Expo e nei restanti 6 mesi se saremo bravi trasformeremo la parola chiave in identità. Per identità non intendo un’accezione negativa, strumentale ed integralista, ma intendo il senso profondo di ciò che l’Italia è. Questo sarà possibile solo se ognuno di noi darà il suo contributo. Expo non deve essere solo una fiera, un evento, un appuntamento, buon cibo, filosofi e pensatori: Expo deve essere lo specchio dell’Italia che potrebbe essere nei prossimi anni” ha proseguito Renzi.
“L’economia italiana non ha paura di competere a livello mondiale. L’Italia non è leader solo nel campo agroalimentare, ma anche nel settore tecnologico, dei macchinari e dell’innovazione”,- ha aggiunto il presidente del Consiglio.
“Non siamo il paese rannicchiato in un cantuccio che ci hanno fatto credere di essere per anni. Il 2015 è un anno ‘felix’, ci sono tutte le condizioni per tornare a credere: dall’Unione Europea qualcosa si muove, le misure della Banca Centrale Europea, il rapporto euro-dollaro è tornato alla normalità, la crisi del petrolio, le misure adottate dal Governo per le imprese, sono tutte condizioni per tornare ad essere competitivi. Siamo stati un Paese pieno di inquietudini, abbiamo avuto tre anni di decrescita poco felice, ma basta mettere nel proprio biglietto da visita le vittorie del passato, Dante, Leonardo ecc., basta considerarci come un Paese che ce l’ha già fatta, ma diventiamo il Paese che ci prova ogni giorno”, ha concluso Renzi.
Con l’evento appena conclusosi nel capoluogo lombardo, dando così il via agli eventi di avvicinamento alla kermesse universale di maggio, sta per arrivare al traguardo la “Carta di Milano”, il documento che esprime la proposta dell’Italia sui temi dell’Expo,che sarà consegnato in ottobre al segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon. Il 28 aprile sarà presentata la prima versione di questa “Carta” che individuerà impegni concreti innanzitutto per assicurare a tutti il diritto al cibo. Un diritto che il ministro Martina vorrebbe inserire nella Costituzione già nel 2015.
Ma nella “Carta” ci saranno altri temi legati alla sostenibilità alimentare in genere, alla lotta agli sprechi e alla malnutrizione che potranno orientare le politiche future e le coscienze dei cittadini – il documento sarà sottoposto anche alla firma dei visitatori di Expo – sulle grandi questioni del cibo.
“La missione che abbiamo con la “Carta di Milano” è far diventare consapevolmente i 20 milioni di visitatori di Expo 20 milioni di ambasciatori del diritto al cibo”, ha affermato il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in conferenza stampa a “Expo delle idee”, dove non a caso sedeva accanto a lui il ministro delle riforme costituzionali Maria Elena Boschi, coinvolta da Martina nel progetto di inserire il diritto al cibo nella Costituzione che il ministro vorrebbe concretizzare già quest’anno.
“È l’anno dell’Expo”, ha detto all’ANSA il ministro Martina, “è’ proprio l’anno giusto per farlo. Se la Repubblica mettesse in Costituzione il diritto al cibo sarebbe straordinario e non solo simbolico”, ha aggiunto Martina nel sottolineare che “in Europa non ci sono Stati con una Costituzione che assume il diritto al cibo come diritto fondamentale. Sarebbe invece importante farlo”.
Da parte sua il ministro Boschi ha accolto la proposta di Martina e ha osservato che “il diritto al cibo può avere un riconoscimento più puntuale ed esplicito nella nostra Costituzione e su questo ci confronteremo nei prossimi mesi”.
Mentre la “Carta” prende forma, soggetti coinvolti nei tavoli che hanno dato spunti e idee, come la FAO e la Fondazione Barilla, salutano il traguardo con ottimismo e soddisfazione per il contributo dato. “Gli ingredienti sono buoni”, ha osservato il direttore generale della FAO, Josè Graziano da Silva ricordando che “a ciascuno dei 42 tavoli tematici partecipa un esponente della FAO e, quindi, il risultato finale sarà buono, nutrirà l’Expo e mostrerà che non è solo un’esposizione ma un impegno”.
“Il Protocollo di Milano, su cui lavoriamo dal 2013 oggi diventa la ‘Carta di Milano’”, ha annotato Paolo Barilla, vicepresidente della Fondazione Barilla, “una buona parte del lavoro è stato fatto e siamo lieti di partecipare a questa prima stesura’”.
Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione europea e Alto responsabile per la politica estera, si è augurata che la “Carta di Milano”, a cui si lavora oggi, “possa essere un contributo al nostro lavoro per gli anni a venire, lavoro non solo europeo ma a livello mondiale per avere un approccio globale”.
di Dario de Marchi
9 Febbraio 2015