Expo Milano 2015 chiude. Dopo sei mesi di intensa attività internazionale, l’Esposizione Universale, infatti, chiude i battenti, forte di un successo di oltre 21,5 milioni di visitatori da tutto il mondo, centinaia di capi di Stato, ministri, reali, vip e personalità da moltissimi Paesi che hanno visitato il sito fieristico alle porte di Milano. Tutti richiamati da un tema di stringente attualità. “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”.
È stato il più grande evento mai realizzato al mondo sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano si è così trasformata in una vetrina universale in cui i Paesi hanno mostrato il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, con più di 140 Paesi presenti e Organizzazioni internazionali coinvolti.
Expo Milano 2015 è stata la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimolando la creatività dei Paesi e promuovendo le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo. Expo Milano 2015 ha offerto a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese. In questi sei intensi mesi Milano e il sito espositivo sono stati animati quotidianamente da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.
Partito in pompa magna con le più alte autorità dello Stato in platea e il videomessaggio di Papa Francesco che ha registrato ascolti record, Expo Milano 2015 si è subito confrontato, il primo maggio, con la brutale devastazione delle contestazioni all’Esposizioni che hanno fatto di Milano un teatro di scontri a ferro e fuoco. Senza contare le polemiche, le inchieste, gli arresti, i cantieri aperti, i dubbi e le criticità del ‘pre’ che avevano fatto temere addirittura che il tanto cercato e temuto debutto ci sarebbe stato.
Ma poi, come per miracolo, tutto ha funzionato quasi alla perfezione. Il neo più grosso, ma anche sintomo del successo, è stato dato dalle lunghe code di visitatori. Sono cominciati i molti National Day con i Paesi di tutto il Mondo che si sono messi in mostra offrendo il meglio di se stessi. Centinaia di dibattiti hanno affrontato il tema del cibo e della fame nel mondo in ogni sua sfaccettatura concedendo, al contempo, uno spazio alla cucina d’alto livello, alla qualità, al Made in Italy più prezioso.
Tra i grandi ospiti internazionali presenti ad Expo in questi sei mesi quello che ha catalizzato di più l’attenzione dei media è stato Vladimir Putin: 1.542 gli articoli dedicati alla sua visita, secondo uno studio condotto da L’Eco della Stampa. Putin ha battuto anche Michelle Obama, che rimane a quota 1.237. La cancelliera tedesca Angela Merkel segue al terzo posto. I grandi nomi dello spettacolo legati a cause umanitarie che hanno visitato l’Esposizione non hanno generato lo stesso interesse: Bono Vox si ferma a 468 citazioni e Sharon Stone solo a 117. Secondo L’Eco della Stampa i Padiglioni Italia e Zero hanno raccolto il maggiore interesse nei sei mesi di Expo; le altre piazze d’onore tra le aree espositive più citate sui media vanno a Svizzera, Giappone e Cina.
Expo Milano 2015 ha sfidato momenti di crisi anche d’estate, ma non si è mai svuotato anche quando gli oltre 40 gradi percepiti non hanno invogliato certo il pubblico ad affrontare il Decumano.
E così, contro ogni previsione, pure il mese d’agosto, che solitamente svuota il capoluogo lombardo, ha registrato, giorno dopo giorno, diverse migliaia di visitatori, armati di abiti comodi, cappellini e bottigliette d’acqua pronti ad affrontare i padiglioni nonostante il caldo. Un successo così inatteso da far richiamare in servizio i tanti giovani e meno giovani che, ad Expo, avevano ottenuto qualche giorno di riposo.
Da settembre, poi, gli accessi si sono fatti quasi proibitivi le visite scolastiche, i viaggi organizzati hanno riversato nel sito fieristico migliaia di persone di tutte le età. L’Italia si è mossa soprattutto nelle ultime settimane in un sorta di effetto chiusura. Ora l’Expo Milano 2015 è finito. Alle 17 i cancelli hanno chiuso sotto una forte pressione di tantissimi visitatori desiderosi di esserci. E solo per poche ore, fino a mezzanotte, c’è stato spazio all’ufficialità dell’evento di chiusura.
A partire dalle 18, infatti, l’Open Air Theatre San Carlo ha ospita l’appuntamento conclusivo dell’Esposizione Universale cui ha preso parte pure il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affiancato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il commissario generale del Padiglione Italia Diana Bracco, il segretario generale del BIE Vicente Loscertales, il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina e il commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, il vero vincitore della sfida rappresentata dalla manifestazione espositiva universale.
L’ appuntamento è stato l’occasione per salutare le molte delegazioni dei Paesi partecipanti e rivivere insieme i momenti più belli ed emozionanti che hanno caratterizzato la straordinaria avventura di Expo Milano 2015.
Il palco dell’Open Air Theatre, protagonista dell’Esposizione Universale, ha fatto da scena a due importanti passaggi di testimone: la bandiera del BIE è stata consegnata prima ad Astana, città kazaka sede dell’Expo Internazionale del 2017, e poi a Dubai, sede della prossima Esposizione Universale nel 2020.
Ad animare la cerimonia sono stati ben sei cori: quelli di S. Ilario di Rovereto, di Brianza di Missaglia, del Rifugio Città di Seregno, del Coro Femminile Incanto di Corsico, del Coro dei Piccoli Cantori di Milano e de I ragazzi della Scuola Rinnovata, che si sono fusi in un’unica voce composta da circa 1.000 elementi che hanno interpretato alcuni celebri brani. Insomma, sono statti 1.000 a ricordare, in un momento di successo per l’Italia, i ”Mille” che, tanti anni fa, unirono il nostro Paese.
di Patrizia Marin
31 Ottobre 2015