Una Carta d’Impegni per la qualità dei prodotti del mare, allo scopo di promuovere e qualificare i prodotti della pesca artigianale italiana. L’iniziativa è stata promossa da Legambiente e Federparchi-Europarc con la collaborazione del ministero dell’Ambiente e nasce dalla riflessione sul ruolo fondamentale che la piccola pesca sta rivestendo a livello ambientale, culturale e per la qualità del prodotto, in un periodo tra i più delicati degli ultimi anni per il settore.
Spesso le migliori esperienze in materia di ‘buona pesca’ nascono dalla collaborazione tra mondo della pesca artigianale e aree marine protette e passano attraverso la valorizzazione della filiera corta e di specie ittiche meno conosciute, alimentando un modello sostenibile ed economicamente remunerativo di gestione del settore.
Proprio per rilanciare questa intesa tra mondo della pesca artigianale e delle aree protette Legambiente e Federparchi-Europarc hanno promosso la sottoscrizione della Carta, siglata all’Expo Milano 2015, tra amministratori centrali e locali, imprenditori e operatori del settore, gestori di aree marine protette, rappresentanti di associazioni ambientaliste, enti di ricerca e cooperative della pesca.
In particolare, si richiede un impegno a promuovere i prodotti di qualità del mare attraverso percorsi di tracciabilità, valorizzazione della filiera corta e delle produzioni legate al territorio; diffondere e sostenere le tecniche di pesca artigianale più sostenibili; favorire percorsi condivisi che rafforzino la collaborazione tra amministrazioni locali, enti gestori di aree marine protette, operatori della pesca e imprenditori del mondo della ristorazione e della vendita al dettaglio del pescato.
Ancora: denunciare e combattere la pratica della pesca illegale, in particolare quella praticata dai cosiddetti ‘pseudosportivi’ che, con attrezzi professionali, sottraggono risorse e mercato alla piccola pesca artigianale; sostenere l’innovazione nelle tecniche di pesca artigianali e nell’attività di trasformazione del prodotto pescato; favorire la crescita e la diversificazione della professione fra i pescatori artigianali e l’integrazione del reddito che può derivare da altre attività (pescaturismo, piccola ristorazione, ecc.).
di Leonzio Nocente
1 Ottobre 2015