Anche la cucina italiana di qualità indosserà la feluca, simbolo degli ambasciatori e della diplomazia, questa volta economica e culturale. Al ministero degli Esteri è stato firmato il protocollo “The extraordinary Italian taste”, i cui firmatari sono stati Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale; Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il documento prevede un articolato piano d’azione per promuovere l’alta cucina e i prodotti italiani di qualità sul mercato mondiale, partendo già quest’anno da USA, Cina, Giappone, Russia, Emirati Arabi Uniti e Brasile (con un occhio di riguardo alle prossime Olimpiadi con Casa Italia). All’evento erano presenti anche gli ambasciatori dei Paesi G20, istituzioni (tra cui la RAI) ed enti della cultura e dell’economia, nonché alcuni degli chef più apprezzati del panorama italiano e internazionale.
L’iniziativa si inserisce nel quadro del “Food act” e intende dare continuità all’esperienza di Expo Milano 2015, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia ICE Agenzia, il CONI, Unioncamere e Assocamerestero e darà avvio a un sistema integrato di azioni di promozione, formazione e diffusione, in stretta connessione con i territori per una loro valorizzazione anche in chiave turistica.
Per la prima volta l’agroalimentare italiano ha un segno distintivo unico, utilizzato per il coordinamento di tutte le iniziative di promozione e comunicazione a livello internazionale e per contrastare con maggiore forza il fenomeno dell’italian sounding. Questo consente di affiancare le iniziative degli Enti e delle aziende, recuperando terreno sui mercati esteri, rispetto a Paesi concorrenti che già adottano marchi di questo tipo con successo. Il segno unico è stato presentato lo scorso maggio ad Expo Milano 2015 e a giugno ha debuttato a Chicaco, in occasione della fiera Fmi Connect. A dicembre, inoltre, è partita negli USA la campagna promozionale del Made in Italy agroalimentare con un video realizzato da Silvio Muccino, ben visibile anche nel cuore di Manhattan, a Times Square.
Gli avvenimenti previsti dal piano di azione, sotto l’insegna “The Extraordinary Italian Taste”, sono “Settimana della Cucina Italiana” organizzata dalle oltre 300 ambasciate, consolati e Istituti italiani di Cultura nell’ultima decade di novembre; “Master Class” dirette a chef stranieri per diffondere i valori della dieta mediterranea e promuovere la conoscenza delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole italiane; borse di studio per chef italiani under 30 (con una dotazione di un milione di euro); “Giornate Italiane dedicate” alla cucina di qualità promosse dal CONI in occasione di eventi sportivi internazionali, a partire dai Giochi Olimpici di Rio 2016, attraverso Casa Italia.
“Il mondo ha fame d’Italia e noi rispondiamo con prodotti e cucina di qualità”, ha detto il ministro Maurizio Martina, “a garanzia di una eccellenza che riguarda tutta la filiera e che coinvolge sempre più giovani. Promuovere il vero Made in Italy agroalimentare all’estero, anche attraverso la collaborazione di chef di fama, significa rafforzare la nostra presenza sui mercati stranieri e conquistarne anche di nuovi. Lo scorso anno, grazie anche ad Expo Milano 2015, l’export agroalimentare italiano ha sfiorato i 37 miliardi di euro. Un risultato straordinario che conferma che l’obiettivo dei 50 miliardi di euro entro il 2020 è alla nostra portata. Per raggiungerlo però dobbiamo continuare ad essere una squadra. È questa la potenza del nostro saper fare. È questa l’Italia che lavora con passione e professionalità per scrivere le più belle pagine di successo del Paese” , ha concluso Martina.
Gli ha fatto eco il ministro Paolo Gentiloni ricordando che “la Farnesina coordinerà la promozione dell’alta cucina e dei prodotti enogastronomici di qualità italiani nel mondo per mezzo della nostra capillare rete diplomatica, consolare e culturale. La cucina italiana ed i nostri prodotti alimentari di alta gamma sono parte integrante della nostra cultura e parlano dell’Italia e del nostro gusto a milioni di consumatori nel mondo. A tale fine, collaboreremo con il CONI per utilizzare anche il palcoscenico dei grandi eventi sportivi internazionali, a cominciare dalle Olimpiadi di Rio 2016”.
“L’iniziativa che abbiamo lanciato rafforza la strategia Paese del dopo Expo. Non vogliamo semplicemente esportare la cucina italiana o un segmento della nostra cultura: stiamo attivando un vero e proprio processo di internazionalizzazione del gusto. Lo faremo a partire da Paesi strategici come gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, gli Emirati”, ha sottolineato il ministro Stefania Giannini, sottolineando che “il nostro ministero si impegna a finanziare con 1 milione di euro 50 borse di studio per giovani chef under 30 che potranno completare la loro formazione e portare la loro esperienza in grandi Paesi in cui c’è grande domanda d’Italia. Promuovere la nostra cucina di qualità, sostenere questi ragazzi rappresenta una scommessa decisiva per il futuro dell’intero settore enogastronomico italiano nel mondo”.
L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di prodotti di qualità certificata (280 food e 523 wine); è il primo produttore al mondo di vino con 48,9 milioni di ettolitri nel 2015; il secondo Paese al mondo per numero di ristoranti stellati (334); il nostro export agroalimentare nel 2015 ha registrato il record di 36,8 miliardi di euro, il 7,4% in più rispetto al 2014. Obiettivo: 50 miliardi entro il 2020, il piano di internazionalizzazione del Governo italiano prevede 70 milioni di euro solo per il settore agroalimentare; il ministero delle Politiche Agricole è l’unico al mondo ad avere accordi con eBay e Alibaba per rimuovere i falsi prodotti Dop e Igp italiani dagli scaffali virtuali.
di Dario de Marchi
15 Marzo 2016