Creatività e fantasia degli stilisti, soprattutto del Made In Italy, ma alla base c’è la materia prima. Ossia stoffe e maglieria, con tutta la lavorazione che richiedono, dalla filatura alla tessitura, dal trattamento della maglia alla nobilitazione, dalla stampa all’uso dei filati. Un lavoro per cui sono indispensabili macchinari sempre all’avanguardia, anche loro in mostra, come i vestiti, in una rassegna tutta per loro, “Itma 2015”, che si svolge ogni 4 anni e che quest’anno torna dopo 20 anni in Italia, a Milano, Fiera di Rho, dal 12 al 19 novembre.
Alla 17.a edizione del più importante evento fieristico mondiale dedicato a macchinari e tecnologie per il settore tessile, parteciperanno quasi 1.700 espositori provenienti da 46 Paesi. Particolarmente rilevante la presenza dell’Italia, rappresentata da 454 espositori, il 41% in più rispetto alla precedente edizione della mostra che si era svolta a Barcellona).
La manifestazione sarà articolata in 19 settori, che spaziano dalla filatura alla tessitura, dalla maglieria alla nobilitazione, dalla stampa alle fibre e filati. Tema centrale di questa edizione è la sostenibilità, che significa minor utilizzo di acqua e energia, riduzione delle emissioni o dei materiali di scarto, alternative “ecologiche”, come tinture che non richiedono l’uso di acqua.
In Italia il meccanotessile occupa ben 12 mila addetti sparsi in 300 aziende, in prevalenza piccole medie. Insieme a Germania, Giappone e Svizzera, il nostro Paese si colloca al vertice mondiale di questo comparto. Il giro d’affari dell’industria italiana delle macchine tessili è stato pari a 2,3 miliardi di euro nel 2014 (con una previsione di 2,5 miliardi per l’anno in corso). Le vendite all’estero sono state pari a 1,9 miliardi nel 2014. Il meccanotessile ha infatti un’elevatissima propensione all’export: l’84% del fatturato del 2014 è stato realizzato attraverso esportazioni. L’Asia è la prima destinazione delle macchine e tecnologie Made in Italy e la Cina è in assoluto il più importante mercato estero.
“È motivo di orgoglio aver riportato in Italia la principale rassegna mondiale di macchinario tessile”, ha affermato Raffaella Carabelli, presidente di Acimit, l’Associazione italiana dei costruttori italiani, ricordando che “i numeri con cui ci presentiamo a ‘Itma 2015’ non solo pongono l’Italia al primo posto tra i Paesi espositori della manifestazione, ma soprattutto testimoniano la vitalità del nostro settore e la convinzione di tutti noi che la filiera tessile italiana goda di buona salute”.
A “Itma 2015” sono poi presenti tutti i giganti mondiali di questo settore. Tutti molto interessati al particolare connubio tra le tecnologie, in pratica l’hardware, e la speciale creatività nel campo della moda Made in Italy. Ad esempio, la “Shima Seiki”, azienda giapponese leader mondiale tra i costruttori di macchine computerizzate per maglieria presente in Italia con il proprio marchio dal 1982 nelle tre sedi di Segrate, Carpi e Treviso, all’esposizione milanese ha allestito uno stand di 700 metri quadrati per presentare i suoi nuovi prodotti.
“La presenza in Italia è fondamentale per noi perché qui si sposano nel modo più efficace le innovazioni tecnologiche delle nostre macchine e la genialità del design che fanno della moda italiana qualcosa di unico al mondo””, ha spiegato Masahiro Shima, presidente di ‘Shima Seiki’ che, per aver contribuito alla promozione e al progresso della moda italiana, ha ricevuto una onorificenza dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
di Alexandra Rufini
12 Novembre 2015