Il sogno di ogni calciatore è quello, un giorno, di alzare la Coppa del Mondo. Un sogno che da anni ormai è targato made in Italy, grazie al concorso indetto dalla Fifa nel 1970, quando si decise di sostituire la Coppa Jules Rimet con una nuova creazione per il trofeo più ambito del calcio internazionale.
A vincere il concorso, allora, fu la ditta GDE Bertoni della provincia di Milano e la mente creativa di Silvio Gazzaniga, direttore artistico, che ha dato vita a un’opera fortemente dinamica, a voler rappresentare il trionfo dell’atleta che sembra innalzarsi fino a contenere il mondo nelle proprie mani.
Realizzata da 8 persone, la Coppa del mondo è in oro massiccio, pesa 6,2 chilogrammi, 36,8 cm di altezza e diametro della base pari a 13 cm, dove incisi i nomi delle nazionali che dal 1974 si sono aggiudicate il trofeo. La squadra vincitrice riceve una copia in ottone dorato, mentre l’originale, di proprietà della FIFA, viene portata in ditta sia per un breve restauro sia per aggiungere l’incisione del nome della nazionale vincitrice.
La ditta italiana che oggi conta 12 dipendenti e vede a capo una donna, Valentina Losa, nipote del fondatore Eugenio, deve la sua notorietà anche alla produzione di medaglie per le Olimpiadi di Roma nel 1960 e oggetti sacri, nonché ai trofei per la Champions League, per la Coppa Uefa e per tanti altri incontri sportivi.
Una produzione di nicchia, di qualità e di altissimo livello, molto richiesta all’estero, soprattutto negli emergenti paesi arabi e che, grazie alla Coppa del Mondo, permette di far conoscere l’eccellenza del made in Italy ovunque e in pochi attimi di gioia.
(di Patrizia Tonin)