A seguito del riconoscimento comunitario del marchio tridimensionale che riproduce la lettera “B” in rilievo su bottiglie verniciate di vini spumanti, l’azienda Bottega S.p.A., per difendersi dagli innumerevoli tentativi di imitazione, ha provveduto a depositare una serie di querele, da cui sono scaturiti diversi provvedimenti giudiziari.
A tal proposito pare confermato il sequestro di una parte delle circa 40.000 bottiglie di vino, caratterizzate da un packaging molto simile a quello oggetto di tutela, sequestrate in questi giorni in provincia di Treviso.
Fa quindi piacere che anche in Italia vengano riconosciute le ragioni di un’azienda che ha da sempre dedicato una primaria attenzione alla ricerca e all’innovazione sia in relazione alla qualità dei prodotti e che allo sviluppo del packaging.
Bottega Gold, il Prosecco Doc in bottiglia dorata, è uno dei prodotti simbolo di tali tentativi di contraffazione. In questo caso la bottiglia non è solamente la conseguenza di un’intuizione, ma è il frutto di uno studio approfondito, che nel corso di alcuni anni ha elaborato e perfezionato una tecnica di metallizzazione che consente al colore, dorato in questo caso, di diventare un tutt’uno con il vetro esterno. Ricerca continua ed investimenti importanti hanno dato origine a un prodotto che sopporta gli attriti della catena di imbottigliamento, mantenendo piena lucentezza.
Nel corso degli anni bottiglie dorate, ispirate a Bottega Gold, sono state e vengono utilizzate da alcune maison di Champagne e di Cognac. Altri articoli Bottega sono stati riprodotti in paesi diversi: la Grappa Alexander Spray in Brasile, la Grappa Alexander Platinum in Francia, il Petalo Moscato in Cina.
Ricordiamo che nel recente passato l’azienda Bottega, a seguito delle svariate imitazioni e degli atti di concorrenza sleale subiti nel corso degli ultimi 30 anni di attività ad opera di concorrenti appartenenti al settore dei vini e dei distillati, è passata all’azione di tutela dei propri diritti. In data 22 maggio 2013 il GUP del Tribunale di Alba, accogliendo l’istanza formulata dal PM, ha disposto il rinvio a giudizio di Gianfranco Santero, Amministratore Delegato della Fratelli Santero & C., con l’imputazione di contraffazione del prodotto “Petalo Moscato Il Vino dell’Amore Bottega”, aggravata dall’aver commesso il fatto in modo sistematico e mediante allestimento di mezzi ed attività organizzate.
Il 26 giugno 2014 la Procura della Repubblica del Tribunale di Piacenza, ha disposto la citazione diretta a giudizio del legale rappresentante della Cantina Sociale di Vicobarone, con l’imputazione di messa in commercio di prodotti contraffatti, rigettando la richiesta di archiviazione formulata dalla società piacentina. Nello specifico Bottega S.p.A., produttore del noto vino “Petalo Moscato Il Vino dell’Amore”, nel corso del 2013 rinveniva nel mercato nazionale ed estero campioni di bottiglie riconducibili alla Cantina Sociale Vicobarone con riprodotto il proprio marchio figurativo, caratterizzato da due particolari rose posizionate in modo originale. A seguito dell’azione legale promossa da Bottega, il legale rappresentante della Cantina Sociale di Vicobarone ha richiesto il rito abbreviato.
22 novembre 2014
Redazione