Il Natale è ormai alle porte, è tempo di regali e sappiamo bene come questa festività e tutte quelle altrea ttività che le gravitano intorno, siano anche un’opportunità per il Made in Italy. Ne sono un esempio le eccellenze del nostro settore agroalimentare, settore che vede una continua crescita ed espansione anche nei mercati esteri. Una realtà legata alle festività, ed in buona parte anche al settore del cibo, che sta emergendo negli ultimi anni è quella dei Mercatini di Natale.
Il primo Mercatino di Natale italiano, seppur dedicato principalmente agli artisti artigiani si è tenuto a Bolzano nel 1990. Dall’Alto Adige, questo tipo di evento si è evoluto e velocemente diffuso anche nel resto d’Italia nelle forme che ora tutti conosciamo, tant’è che nel 2013 di mercatini natalizi se ne sono contati ben 556.
Secondo una ricerca su questo fenomeno effettuata sempre nel 2013 da JVC, queste rassegne hanno visto in quell’anno la partecipazione di quasi 12 milioni di italiani avendo la capacità di raggiungere un fatturato complessivo di più di 760 milioni di euro. Oltre ai ricavi relativi ai prodotti venduti dagli espositori dei mercatini, si deve aggiungere tutto il sistema dell’indotto. Numerosi sono i benefici che ristorazione, bar, negozi tradizionali, strutture alberghiere ed altre attività che gravitano attorno a questi eventi traggono, si stima quasi il 60% del fatturato totale.
Per quanto riguarda il valore turistico, alcuni di questi mercatini, senza nulla togliere agli altri, hanno un appeal maggiore. Probabilmente perché sono stati i precursori e perché possono godere di un’atmosfera paesaggistica particolare, quelli dell’Alto Adige e del Trentino sono capaci di mettere in moto la macchina del turismo attraendo numerosi visitatori dal resto d’Italia ma anche dagli stati limitrofi. Infatti, dei 12 milioni di visitatori dei mercatini italiani, quasi il 15% è fatto di turisti, che in buona parte scelgono come meta gli eventi di questa regione del nord-est dell’Italia.
Ma quanto prevedono di spendere e cosa comprano gli italiani ai Mercatini di Natale? Circa la metà dei visitatori prevede di spendere tra i 20 e i 100 euro per i loro acquisti, che in genere riguardano gli addobbi e decori natalizi, i prodotti artigianali ma soprattutto i dolciumi e i prodotti alimentari tipici.
Prodotti tipici, sia alimentari che di artigianato, che riempiono come ogni anno le tradizionali casette del Mercatino di Natale di Bressanone. Passando infatti un sabato pomeriggio tra tutti questi stand, non si può che rimanere affascinati dalle luci, dai colori, dagli addobbi e dalle musiche che impreziosiscono l’incantevole Piazza del Duomo, rendendo palpabile l’atmosfera natalizia. Circondati da maestose dimore centenarie, passeggiando tra le casette dedicate ai prodotti alimentari, non si può non venir inebriati dai profumi dello speck, dei wurstel, dei formaggi di malga, delle numerose varietà di miele, dei vini, dei famosi dolci altoatesini come lo strudel e degli altri prodotti tipici della Valle dell’Isarco e del resto dell’Alto Adige, dando così vita, lungo questa piacevole camminata, ad un alternarsi visivo e olfattivo di sensazioni.
Questi mercatini dunque, portano benefici all’economia locale in primis ed anche a quella nazionale, in quanto possono far da vetrina, oltre che ai numerosi prodotti dell’artigianato locale, come sculture in legno, presepi realizzati a mano, oggettistica in ceramica e vetro, candele e addobbi natalizi, anche al settore agroalimentare, che nel caso del Trentino-Alto Adige può vantare numeri prodotti IGP e DOP.
di Diego Rodelli
15 Dicembre 2015