Made in Italy in USA, meglio se di imprese in rosa. Il panorama commerciale statunitense non smette di credere nella creatività Made in Italy, soprattutto se a rappresentarla è una donna. Gli Stati Uniti d’America, infatti, in controtendenza rispetto all’Europa, si stanno aprendo all’ imprenditoria femminile. Lo dimostra Loredana Cannia, la designer che ha conquistato gli Stati Uniti grazie a un’altra donna: Muriel Nussbaumer, amministratore delegato di ExportUsa, la società di consulenza che aiuta le piccole e medie imprese italiane ad affermarsi proprio nel vasto e dinamico mercato nord americano.
I settori manifatturiero, design e fashion sono quelli in cui, con ExportUsa, le idee di donne hanno preso forma e sono risultate vincenti.
L’alta qualità dei prodotti italiani, però, non è sufficiente per approdare in modo efficace negli Stati Uniti, perché è indispensabile adeguare al mercato globale una piccola azienda mediante precise strategie, spesso trascurate dagli italiani che ambiscono al commercio d’oltreoceano.
“Dobbiamo sempre considerare che gli Stati Uniti sono un territorio immenso e anche molto complesso. Prima di approdare in un mercato simile, è necessario fare un piano preciso e dettagliato, per evitare di sprecare tempo e denaro”, ha detto Muriel Nussbaumer, spiegando che “con Loredana abbiamo fatto proprio questo: abbiamo studiato una strategia commerciale e di marketing e ora, dopo averla aiutata e seguita per il tutto il processo di ottenimento del visto O1, siamo pronti a promuovere il suo talento e il suo brand in America”.
Siciliana d’origine e romagnola d’adozione, Loredana Cannia ha cominciato a disegnare i primi bozzetti all’età di 5 anni. La continua ricerca dell’estetica ha dettato tutte le sue scelte scolastiche: dall’Istituto d’ Arte Moda e Costume a Riccione, fino al Polimoda di Firenze, per concludere poi con un master alla Central St. Martins School di Londra.
“Nonostante mi fossi laureata a pieni voti e avessi vinto svariate competizioni nel settore della moda”, ha ricordato Loredana Cannia, “la mia carriera in Italia non ha mai avuto un’evoluzione importante, anzi mi sono sempre scontrata con troppe difficoltà che, a un certo punto, mi hanno spinta a salire su un aereo per New York. Qui, finalmente, la mia vita è cambiata: ho ottenuto un visto O1 per ‘abilità straordinarie’, imparato due lingue e ho cominciato a ottenere le prime grandi soddisfazioni professionali. Ho lavorato insieme ai designer del calibro di Jill Stuard, Brian Atwood e Stella Luna e ora, grazie ad ExportUsa, sto lanciando il mio brand”, ha concluso Cannia.
di Federica Voza
13 Agosto 2015