Matrimoni: ‘wedding tourism mania’ Made in Italy vale 315 milioni euro

matrimonio2_marcopolonews copiaAnche in Italia, complice gli stupendi scenari delle sue città d’arte e dei suoi suggestivi paesaggi, ma anche il cibo, è scoppiata la “mania del matrimonio turistico”. O “wedding tourism mania”, come la chiamano gli anglofoni de n’oantri. Sono migliaia, infatti, gli stranieri che ogni anno scelgono il Belpaese per celebrare le nozze secondo le caratteristiche e le bellezze del Made in Italy. Un settore che, secondo la ricerca “Wedding tourism – l’Italia è per sempre” (realizzata da Jfc), conta oltre 1 milione 221mila presenze provenienti da 25 Paesi e un fatturato complessivo di 315 milioni di euro.

Se il numero di invitati può essere tendenzialmente inferiore a quello di una coppia italiana, “il matrimonio è, quasi sempre, da sogno e affidato a wedding planner o agenzie specializzate: Cina, Giappone, America, Russia sono ormai partner e clienti stabili per le imprese italiane di questo settore”, si afferma nella ricerca.

“Su tutti sono gli inglesi”, secondo l’indagine, “a prediligere l’Italia per l’organizzazione delle nozze, immediatamente seguiti da americani e russi. Non disdegnano giapponesi, irlandesi e arabi, mentre i meno interessati sembrano essere i mediterranei, in particolare francesi e spagnoli”.

Fondamentale per gli operatori italiani è informarsi in anticipo sui luoghi d’origine e, soprattutto, sulle religioni e sulle usanze praticate: maggiore è la distanza del Paese d’origine degli sposi e dei loro invitati, più diventa complicata la comunicazione. Importante da ricordare è, per esempio, che per gli estremo-orientali anche i silenzi e i gesti del corpo hanno significato e questo rende quasi inevitabile fare piccole gaffe”.

La scelta dell’Italia come luogo per celebrare il matrimonio limita ovviamente il numero dei partecipanti: solo in pochi casi si superano i 100 ospiti, mentre una buona quota di matrimoni non raccoglie più di 30 persone, sposi inclusi. Rimane alta comunque la spesa che difficilmente scende sotto i 51mila euro.

Secondo la ricerca Jfc, “l’Italia rappresenta in primis ‘storia e bellezze culturali’ (per il 16,3%), ma anche ‘fascino e luogo desiderato’ (per il 12,9%), senza tralasciare motivazioni legate al fattore ‘romanticismo e bellezza’ (per il 12%) e al ‘cibo’ (per l’11%). È importante anche il motivo del ‘racconto’ dell’esperienza, che hanno fatto amici o conoscenti che si sono sposati in Italia (10,5%), e il ‘paesaggio’ (10%)”.

 

di Federica Voza

26 Agosto 2015