L’Italia punta a divenire uno dei Paesi di riferimento nella cosiddetta “agricoltura di precisione”, ossia quella che sviluppa ed applica nuove tecnologie, a partire dal digitale abbinato alla localizzazione satellitare (Gps), avvalendosi della ricerca e delle alte specializzazioni conseguite dall’industria italiana in questo campo. Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, partecipando a Expo Milano 2015 all’iniziativa di Finmeccanica sull’utilizzo della tecnologia, dei satelliti e dei droni in agricoltura, ha infatti annunciato l’avvio di uno specifico tavolo tecnico di lavoro presso il suo dicastero, per la redazione del primo “Piano nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione”, valorizzando a tal fine le risorse della Rete Rurale nazionale prevista nell’ambito del secondo pilastro della Politica Agricola Comunitaria.
“Unendo le professionalità di enti e istituzioni pubbliche, a cominciare dal CREA”, ha dichiarato il ministro Martina, “con le migliori esperienze private di settore, è possibile arrivare entro fine anno alla redazione di una vera e propria strategia d’investimento italiana sulla frontiera dell’agricoltura di precisione a tutto vantaggio delle peculiarità del nostro modello agricolo. Sono convinto che l’Italia possa diventare leader in Europa nell’utilizzo di tecnologie e innovazioni in grado di rendere più efficienti le pratiche agricole, puntando sulla sostenibilità ambientale e aumentando la competitività delle nostre imprese”.
“Vogliamo lavorare con le Regioni per sfruttare al meglio le opportunità che abbiamo”, ha proseguito Martina, “con la nuova programmazione dei fondi europei per investire nella sperimentazione e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative con i Partenariati europei per l’innovazione, che vedranno protagonisti enti di ricerca, università e imprese. Allo stesso tempo, grazie ai Programmi di sviluppo rurale, fino al 2020 avremo più di un miliardo di euro da dedicare agli investimenti innovativi delle imprese, con un contributo che va da un minimo del 40% a un massimo del 50%. Per incentivare ulteriormente l’ammodernamento delle aziende agricole abbiamo promosso la stipula di convenzioni tra Regioni, Organismi pagatori e Abi per concedere prestiti agevolati fino al 100% delle spese che rientrano in questi programmi”.
“Ci sono filiere e territori”, ha concluso il ministro Martina, “pronti a investire su questa sfida decisiva per il futuro del modello agricolo italiano. Siamo leader nella meccanizzazione agricola, nei sistemi esperti di irrigazione, e crediamo sia venuto il momento di fare un ulteriore salto di qualità per il Made in Italy. Con il piano nazionale avremo finalmente una strategia unitaria e una sinergia nuova tra pubblico e privato per dare futuro alla nostra agricoltura”.
di Patrizia Tonin
3 Luglio 2015