L’imprenditoria Made in Italy si connota sempre di più dei colori della internazionalizzazione etnica. Sono oltre 630 mila, infatti, le imprese fondate o gestite da stranieri, l’8,3% del totale delle imprese italiane. E crescono più di queste ultime: il 21,3% in cinque anni (-6,9% le imprese italiane nello stesso periodo). MoneyGram, società quotata al Nasdaq, tra i leader mondiali nel settore dei trasferimenti di denaro (con 350 mila agenzie in oltre 200 Paesi del mondo e in Italia con una rete capillare di agenti e una partnership con Poste Italiane che le consente di offrire il servizio di money transfer in oltre 9 mila uffici postali), ha istituito il “MoneyGram Award”, alla sua settima edizione, riconoscimento per i più brillanti impresari di origini straniere trapiantati in Italia che nell’anno abbiano saputo dimostrare capacità di visione, coraggio e leadership nel fondare e gestire le loro aziende, spesso in difficili condizioni, non solo di mercato. Il premio è articolato in diverse sezioni.
La cerimonia di consegna si è svolta nell’auditorium dell’Ara Pacis dove a Abderrahim Naji,48 anni, imprenditore di origine marocchina, è stato attribuito il riconoscimento principale, il MoneyGram Award 2015 Premio all’Imprenditoria Immigrata in Italia. Dopo aver lavorato come dipendente per 10 anni nella “CS Stampi”, per lo stampaggio di materiale plastico e la costruzione di stampi, l’aveva acquisita dal titolare italiano e l’ha porta al successo. Ha un fatturato di 6,6 milioni di euro e il 2015 prevede un incremento del 50%.
Il cingalese Damian Ranasinghe, 39 anni, ha vinto il MoneyGram Award per l’Occupazione. È in Italia dal 1988 e a Genova ha creato “Soho Restaurant & Fish Work”, una catena della ristorazione con 50 dipendenti, estesa pure a Milano, Caserta e Praga. Il giro d’affari 2014 è stato di circa 3 milioni di euro con un incremento che per quest’anno è atteso nel 20%.
La polacca Joanna Grunt, 38 anni, ha vinto il Premio MoneyGram Award per l’Innovazione. Dopo un corso di alta specializzazione in bra design and manufacture in Inghilterra, è approdata a Roma nel 2005 e ha fondato la boutique “Pati Jò” per lingerie personalizzate adattandole alle forme e proporzioni del corpo delle clienti. Ha raddoppiato il fatturato portandolo a 230 mila euro.
Il MoneyGram Award per l’Imprenditoria Giovanile è andato a Evelyne Sarah Afaawua, 27 anni, di origini ghanesi, premiata per il suo sito online “Nappytalia”, a Muggiò (Monza Brianza), un portale che, oltre a fornire suggerimenti sulla gestione dei capelli Afro al naturale, offre la possibilità di acquistare prodotti specifici per le acconciature etniche.
Lenka Kosikova, 41 anni, ex atleta della nazionale ceca di pallamano, si è aggiudicata il MoneyGram Award per la Crescita del Profitto. A Roma dal 1994, nel 2008 ha fondato “Kvetna 1794”, per la produzione e distribuzione di cristalleria ceca d’alta gamma per prestigiosi marchi italiani ed esteri. Dai 121 mila euro di fatturato del 2013, l’anno scorso è passata a 1,5 milioni.
Il MoneyGram Award per la Responsabilità Sociale è stato conferito alla tunisina Sihem Zrelli, di 44 anni. Arrivata in Italia nel 1995, nel 2013 ha messo a frutto le competenze acquisite nel frattempo avviando “Villa Sihem”, casa famiglia per anziani. Realizza un volume d’affari di 90 mila euro, triplicato rispetto all’anno precedente. È pure titolare dell’azienda di pulizia e giardinaggio “Mondo Aperto”.
Il Riconoscimento G2, novità della settima edizione del “MoneyGram Award”, dedicato agli imprenditori immigrati di seconda generazione, è stato assegnato a Marco Wu, 31 anni imprenditore nato in Italia ma di origini cinesi. All’età di 28 anni, diviene titolare dell’enoteca “P.S.C.C 2012”, di Roma, per l’import-export di vini e alimentari di qualità, con una sede a Shangai e con cui si propone di insegnare ai cinesi a gustare e apprezzare il vino italiano.
di Dario de Marchi
26 Giugno 2015