La qualità non si discute. Anche quando porta la firma della concorrenza e cozza contro una tradizione produttiva. Il caviale Made in Italy ha infatti sorpreso ed è piaciuto anche al massimo rappresentante in Italia della Russia, Paese che per consolidata consuetudine ha fatto del caviale uno dei suoi prodotti alimentari più ambiti ed esportati nel mondo. Insomma, alla fine Sergey Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia, ha rotto gli indugi e ha voluto toccare con mano la realtà produttiva italiana di caviale, visitando una delle aziende del nostro Paese che contribuiscono a portare l’eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo anche sul fronte di questa costosa rarità: la Agroittica Lombarda, di Calvisano (Brescia), la più grande riserva di storioni a livello internazionale, leader nella produzione di caviale, prodotto che notoriamente affonda le sue radici nella tradizione culinaria russa. Ma che negli anni, grazie al marchio “Calvisius Caviar”, un brand tutto Made in Italy, ha saputo affermarsi come specialità 100% italiana, controllata e sostenibile. In effetti il caviale italiano per eccellenza rappresenta oggi oltre il 20% della produzione mondiale del caviale d’allevamento con oltre 25 tonnellate annue di uova di storione prodotte, di cui buona parte dal 2013 è esportata anche nella Federazione Russa.
L’amb. Razov aveva espresso il desiderio di visitare il polo ittico lombardo dopo aver degustato il caviale bresciano, riconoscendone da subito le potenti qualità di gusto ed eleganza, fin da sempre frutto di un sapiente mix tra tecnologie all’avanguardia e lavorazione artigianale.
Accompagnato dall’ing. Giovanni Pasini, presidente di Agroittica, e dal dott. Stefano Bottoli, direttore commerciale dell’azienda ittica lombarda, il diplomatico russo ha fatto visita alle suggestive vasche nella campagna bresciana, l’acquario didattico e la zona di produzione dove le uova vengono estratte, selezionate e lavorate per la realizzazione del pregiato “Calvisius”. E dopo il reparto produttivo, ha assistito all’estrazione del caviale e alla successiva salatura malossol (con basso contenuto di sale) tipica del “Caviale Calvisius”.
“Siamo stati sinceramente onorati dalla visita dell’ambasciatore russo. I complimenti ricevuti dalla più alta carica diplomatica russa presente nel territorio italiano costituiscono per noi oltre ad un attestato di stima per il nostro lavoro, uno sprone a continuare il nostro cammino verso il continuo miglioramento”, ha detto Stefano Bottoli che ha aggiunto scherzando: “Credo che avremo due clienti in più per il prossimo Natale…”.
L’amb. Razov è rimasto particolarmente colpito dalla storia aziendale, che risale agli anni ‘70 quando i soci di un’acciaieria intuirono la possibilità di sfruttare meglio le acque per il raffreddamento dell’acciaio: con uno scambiatore di calore fu trasferito il surplus termico del processo siderurgico alle acque pure di risorgiva, ottenendo un habitat ottimale per alcune specie ittiche pregiate, tra le quali lo storione bianco del Pacifico. Da allora Agroittica Lombarda produce la più grande varietà di caviali al mondo da specie pure e non ibride e rappresenta il punto di riferimento sia in termini qualitativi che quantitativi, grazie alle caratteristiche uniche delle acque e a modello di acquacoltura sostenibile.
La visita del diplomatico russo all’Agroittica Lombarda ha di fatto sancito la volontà di rafforzare un legame sia culturale che economico tra Italia e Federazione Russa, partendo proprio da un prodotto della tradizione russa come il caviale, tanto antico e quanto ancora da scoprire, nella sua mirabile artigianalità tutta italiana
“Calvisius” è un marchio registrato di Agroittica Lombarda, azienda italiana leader incontrastata nella produzione e nella distribuzione di caviale, che vanta il più grande allevamento di storioni d’Europa. In oltre 60 ettari di vasche dedicate all’acquacoltura vengono allevate le varietà di storione più pregiate, permettendo all’azienda di disporre di oltre il 20% della produzione mondiale del caviale d’allevamento, producendo oltre 24 tonnellate annue di uova di storione, in un ambiente biologico ideale per la riproduzione e la crescita delle specie ittiche più pregiate.
di Dario de Marchi
6 Novembre 2015