Detto in parole povere, ormai oltre mezzo mondo lavora in uffici Made in Italy. È infatti senza confini la geografia del dominio mondiale dell’Italian Style sul posto di lavoro. Gli uffici di una parte del Parlamento Europeo e, fra poco, la nuova sede della Apple a Cupertino, in USA, ad esempio sono solo due casi tra migliaia di come si preferiscano il design e la qualità Made in Italy anche quando si deve arredare un ufficio. E, se la stessa casa grazie alle tecnologie diventa spesso anche ambiente di lavoro, l’ufficio lo si vuole sempre un po’ più casa, almeno per quanto riguarda il dichiarato intento di procurare un senso di benessere e comfort che favorisca il rapporto tra uomo e lavoro. Tra i tanti è comunque proprio l’ufficio l’ambiente umano che in questi ultimi anni ha attraversato le mutazioni più importanti. è la ‘fotografia’ emersa a “Joyful Sense at Work“, l’evento speciale allestito nell’ambito del Salone del Mobile, la rassegna internazionale dell’arredamento alla Fiera di Milano a Rho, che propone una immagine di come potrebbe essere l’ufficio del futuro.
I numeri dicono che in pratica un po’ più di mezzo mondo lavora in un ufficio con l’arredamento Made in Italy e che le aziende italiane del mobile per ufficio fatturano per ben 1,2 miliardi di euro, esportano più del 50% del loro fatturato e mostrano incoraggianti margini di ulteriore crescita.
Nella visione futurista lo spazio di lavoro deve liberarsi da maglie e griglie, dalla scansione tra corridoio e aree operative, tra spazi chiusi e spazi aperti. E l’arredamento si rifà a forme essenziali e archetipi, non solo da usare, ma da “indossare”; che occupano lo spazio con regolarità, ma insieme offrono al contempo di innumerevoli possibilità di riconfigurazione: “un po’ Lego, un po’ la scatola di cartone con cui ogni bambino si confronta e immagina un mondo e lo costruisce nello spazio-tempo dell’immaginazione”, spiegano i curatori dell’area di 1600 mq della piazza virtuale di “A Joyful Sense at Work”.
Tre le aree, o meglio le ‘regioni dei bisogni’ ci sono l’area della Concentrazione, destinata al lavoro individuale; l’area della Condivisione, evoluzione della primitiva Camera Cafè, spazio pubblico per la socializzazione e la condivisione; l’area della Creatività, luogo dell’innovazione, dell’invenzione e dell’immaginazione. Tutte convergono in una grande piazza centrale, area intermedia tra pubblico e privato.
Il sistema ufficio Made in Italy sta vivendo un momento di vivace ripresa con le esportazioni cresciute del 2,6%, e il boom del mercato italiano che nel 2016 ha fatto segnare un incremento dell’11%. Oltre 300 aziende impiegano circa 5.700 addetti.
“L’ufficio ha cambiato completamente pelle”, ha spiegato Marco Predari, presidente di Assoufficio, rilevando poi che “l’eccellenza del Made in Italy si riconferma e si afferma nei mercati del mondo. Sono italiane ad esempio le aziende che hanno arredato una parte degli uffici del Parlamento europeo vincendo la concorrenza dei tedeschi, ed è veneta l’azienda che si è aggiudicata dalla Apple la fornitura di pareti mobili per la nuova sede di Cupertino, una commessa da oltre 70 milioni di euro”.
di Eleonora Albertoni
19 Aprile 2017