Il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Segretario il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio.
- SBLOCCA ITALIA
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi e del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha approvato il decreto legge contenente misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
- SBLOCCA INFRASTRUTTURE
Il decreto Sblocca Italia per quanto riguarda le opere infrastrutturali si ispira a quattro criteri:
1) Semplificazione burocratica. Norme che sbloccano opere già finanziate in modo che i cantieri possano partire con largo anticipo rispetto alle previsioni. È il caso della AV/AC Napoli-Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (valore 5 miliardi e 200 milioni, apertura cantieri dicembre 2015). Con lo stesso criterio vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni) e gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra in questa fattispecie anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l’autostrada Orte-Mestre (10 miliardi 400 milioni).
2) La cantierabilità delle opere. Vengono sbloccate opere già finanziate con immissione di nuove risorse a condizione che i cantieri (non l’approvazione del piano finanziario, non il progetto né la gara di appalto) di queste opere aprano entro date certe nell’arco di dieci mesi dall’approvazione del decreto. Questo pacchetto di interventi è finanziato con quasi 4 miliardi di euro (3 miliardi 890 milioni), di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo.
3) L’aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali attraverso la revisione e quindi l’eventuale allungamento delle concessioni (la proposta è stata notificata dal ministro Lupi alla Commissione europea) con la contestuale moderazione degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali. Il valore delle opere realizzabili con questa norma, e sulle quali si sono impegnate le società concessionarie, è di 12 miliardi 200 milioni.
Un’altra parte del decreto riguarda la Semplificazione edilizia.
A seguire alcuni tra i maggiori interventi in opere infrastrutturali (vedere elenco a parte) che sono articolati in:
• Infrastrutture ferroviarie: Napoli-Bari, Palermo-Catania-Messina, Verona-Padova, Terzo Valico dei Giovi, Tunnel del Brennero, Lucca-Pistoia, soppressione dei passaggi a livello nel tratto pugliese della Bologna-Lecce;
• Infrastrutture viarie: Trieste-Venezia, quadrilatero Umbria-Marche, statale 131 e 291 in Sardegna, pedemontana Piemontese, Statale internazionale 340 (Tremezzina), Statale Telesina e statale 212 in Campania, due lotti sulla Salerno-Reggio in Calabria, l’asse Gamberale-Civitaluparella in Abruzzo;
• Opere nelle grandi aree urbane: Torino (passante ferroviario e metropolitana), Firenze (tramvia), Roma (metropolitana), Napoli (metropolitana);
• Aeroporti: Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno;
• Amministrazioni locali. Proposte pervenute dalle amministrazioni locali alla presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite la consultazione on line entro il 30 giugno 2014. Dai Comuni sono arrivate al Presidente del Consiglio 1.617 richieste, che sono state catalogate in tre categorie: sblocco del patto di stabilità interno, richiesta di fondi per completamento di opere, richiesta di sblocco procedurale. Rispetto alle richieste ricevute verrà avviata una procedura per lo sblocco del patto e il finanziamento di piccole opere immediatamente completabili entro il 2014, nonché verranno convocate Conferenze di servizi per risolvere i nodi burocratici.
- FONDI EU: POTERE SOSTITUTIVO, ISPETTIVO E DI MONITORAGGIO IN CASO DI INADEMPIENZA
Potere sostitutivo del Presidente del Consiglio in materia di Fondi Europei sul tempestivo utilizzo, insieme a poteri ispettivi e di monitoraggio per accertare il rispetto della tempistica programmata, anche avvalendosi delle amministrazioni statali e regionali dotate di specifica competenza tecnica.
- SBLOCCA EDILIZIA
Servizi pubblici locali. Quotazione e accorpamento società. Nel settore dei servizi pubblici locali a rilevanza economica vi sono circa 1.100 società che operano nei comparti energetico, idrico e rifiuti, per la massima parte riconducibili ad aziende partecipate da enti pubblici territoriali. E’ nota la grande eterogeneità della “salute” di tali aziende, molte delle quali versano in condizioni critiche. Al fine di invertire questa tendenza, risulta necessario promuovere le aggregazioni, al fine di ridurre i costi attraverso economie di scala e di scopo e migliorare i livelli prestazionali e di qualità dei servizi. Ciò risulta possibile eliminando i disincentivi alle aggregazioni per le società e, parallelamente, introducendo incentivi economici per gli enti locali proprietari alle dismissioni totali o parziali finalizzate alle aggregazioni tra società partecipate. In particolare, i proventi delle dimensioni di SPL sono escluse dai vincoli del patto di stabilità interno.
Grandi locazioni. L’intervento è riferito alla locazione di grandi contesti e consentirà maggiore libertà nella determinazione dei termini contrattuali. Avvicinando la legislazione italiana a quella europea, le parti potranno stabilire in autonomia la durata e i termini del rapporto, incentivando investimenti nel mercato italiano rispetto ai mercati esteri e eliminando un freno allo sviluppo del mercato delle locazioni commerciali e degli immobili ad uso turistico.
- SBLOCCA EXPORT
Made In Italy. Il pacchetto prevede il lancio di un “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia” per oltre 270 milioni di euro nel triennio 2015-2017, attraverso interventi mirati di diffusione e promozione delle produzioni italiane in campo industriale e agro-alimentare. Si è scelto di legare la promozione del Made in Italy a significativi incentivi all’innovazione per le imprese coinvolte, anche attraverso l’assunzione di figure professionali specializzate nei processi di internazionalizzazione (export manager).
Si prevede la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, anche in vista di Expo 2015, e un potenziamento degli strumenti di contrasto all’Italian sounding nel mondo. Sul piano della competitività si punta alla creazione di piattaforme logistico-distributive all’estero, al rafforzamento degli accordi con le reti di distribuzione, alla valorizzazione e tutela delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti.
Il piano di attrazione degli investimenti esteri sarà promosso dall’ICE e comprenderà la promozione delle opportunità presenti in Italia, l’assistenza tecnica agli operatori esteri e di tutto quanto possa facilitare l’investimento da parte dell’operatore estero nel territorio nazionale.
- SBLOCCA RETI
Banda Ultralarga. Si è deciso che per gli operatori che decidono di investire nelle cosiddette “aree a fallimento di mercato” (aree dove gli operatori non riescono a portare la banda a 100Megabit, ovvero proprio dove l’Italia è in maggiore ritardo nell’attuazione dell’Agenda Digitale Europea), è previsto un credito d’imposta a valere sui tributi IRES e IRAP per il 30% del costo dell’investimento.
- SBLOCCA BAGNOLI
La misura, pensata anzitutto per l’ex area industriale di Bagnoli-Coroglio (NA), ma estensibile anche a ulteriori contesti della stessa categoria, mira a dare finalmente una prospettiva di riqualificazione e di sviluppo di un’area storicamente critica sotto il profilo ambientale e del tessuto urbano. Nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni, la norma individua le fasi del procedimento finalizzato alla riqualificazione dell’area, individuando anche le sue linee di sviluppo e gli interventi da realizzare (polo per la nautica da diporto; parco della scienza; insediamenti residenziali, turistico-ricettivi, commerciali e produttivi avanzati).
- SBLOCCA ENERGIA
Infrastrutture Energetiche Strategiche. Si interviene con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentendo al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale.
Semplificazione Idrocarburi. Oltre alle norme sulla realizzazione di infrastrutture necessarie per aumentare e differenziare i canali di approvvigionamento dall’estero, si è proceduto anche rispetto alla valorizzazione dei non trascurabili giacimenti di idrocarburi presenti sul territorio nazionale, sbloccando cospicui investimenti (ipotizzabili in 15 miliardi di euro). Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità. In particolare, si è prevista l’introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciato a seguito di una approfondita valutazione del richiedente, nel rispetto del principio di leale collaborazione con i diversi livelli territoriali, nonché del principio costituzionale di tutela dell’ambiente.
Basilicata. Ulteriori norme finalizzate a ottimizzare lo sviluppo delle attività estrattive all’interno del territorio nazionale riguardano la Basilicata, che costituisce una risorsa strategica per il Paese e per la Strategia Energetica Nazionale. Le misure inserite nello “Sblocca Italia” consentiranno di intervenire a correzione di un paradosso: una Regione le cui risorse di idrocarburi potrebbero soddisfare il 10% del fabbisogno nazionale versa in una condizione di difficoltà derivante anche dai vincoli del patto di stabilità interno. La deroga a quest’ultimo, triennale e relativa alle risorse derivanti dalla parte incrementale ottenuta dalle produzioni in loco, esclude dai vincoli del patto le spese sostenute per la realizzazione di interventi di crescita economica e di miglioramento ambientale, comunque compatibili con le politiche di sviluppo nazionali e con la normativa generale del settore.
Veicoli a basse emissioni. La revisione della normativa vigente punta a rendere flessibile il riparto delle risorse tra le diverse classi di incentivi, riducendo alcune rigidità e eliminando ulteriori restrizioni relative alla destinazione dei veicoli e alle modalità di fruizione del beneficio. Il fine è quello di rendere quanto più accessibili gli incentivi, favorendo la ripresa del mercato e il ricambio del parco veicoli mediante una maggiore diffusione di quelli a minori emissioni complessive.
- PATRIMONIALIZZAZIONE DELLE IMPRESE.
La creazione di un Fondo di servizio di natura privatistica per la patrimonializzazione delle imprese, partecipato al 20% da Cassa depositi e prestiti, consentirà alle aziende in salute ma con temporanea difficoltà finanziaria (con oltre 100 dipendenti) di avviare processi di consolidamento patrimoniale e rilancio industriale.
- SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA – PROJECT BOND
Pur previsti dal Codice dei contratti pubblici, hanno trovato fino ad ora un’applicazione sporadica. Per questo nel decreto legge “Sblocca Italia” sono state individuate misure per incentivare l’utilizzo di questo strumento e garantirne una maggiore flessibilità e trasferibilità tra gli investitori. In sintesi, allineamento della definizione di investitore qualificato a quella utilizzata nella normativa fiscale; possibilità di utilizzo di titoli al portatore, per favorirne la migliore fruibilità sul mercato dei capitali; semplificazione dello strumento delle garanzie, rendendole più flessibili; applicazione in misura fissa delle imposte di registro, ipotecarie e catastali anche alle garanzie trasferite per effetto della circolazione dei project bond).
I punti salienti della riforma sono i seguenti:
• Eliminazione della forma nominativa obbligatoria per i project bond, rendendo l’utilizzo dello strumento più fruibile nell’ambito del mercato dei capitali, soprattutto internazionale, dove tipicamente questi titoli hanno la forma di titoli al portatore.
• Strutturale estensione del regime fiscale di favore concesso ai project bond (la cui fiscalità è allineata a quella dei titoli del debito pubblico), attraverso la rimozione della limitazione temporale originariamente prevista, che ne circoscriveva l’applicazione soltanto alle emissioni effettuate entro tre anni dall’entrata in vigore del primo decreto Sviluppo (DL n. 83/2012), ossia fino al giugno 2015.
• Semplificazioni per la costituzione, la circolazione e l’escussione delle garanzie prestate in favore degli obbligazionisti, superando gli ostacoli collegati al trasferimento delle garanzie in caso di trasferimento delle obbligazioni (questo intervento si traduce in modifiche sia del Codice degli appalti sia del Codice civile).
• Chiarimento che il privilegio generale può essere concesso anche nell’ambito di finanziamenti sotto qualsiasi forma (quindi anche attraverso l’emissione di obbligazioni e di titoli similari), con la specificazione che sono espressamente inclusi nell’oggetto della garanzia anche i crediti vantati dal concessionario.
• Chiarimento che le imposte di registro, ipotecarie e catastali si applicano in misura fissa anche alle garanzie trasferite per effetto della circolazione dei project bond. Questi titoli infatti sono fisiologicamente destinati alla circolazione sul mercato dei capitali: per tale ragione il regime fiscale in oggetto non sarebbe compiutamente agevolativo se comportasse l’imposizione indiretta proporzionale sulle garanzie nel caso di trasferimento dei titoli.
• Previsione che le garanzie possono essere rilasciate fino alla scadenza dei titoli.
• Chiarimento che la facoltà di designare una società che subentri al concessionario in caso di risoluzione del rapporto concessorio per motivi attribuibili al concessionario deve intendersi estesa anche in favore dei titolari di obbligazioni e titoli similari emessi dal concessionario.
• Chiarimento che le società e gli altri soggetti giuridici controllati da investitori qualificati devono essere a loro volta considerati come investitori qualificati, come nel caso tipico di veicoli societari costituiti per effettuare uno specifico investimento obbligazionario (modalità tipica in questo mercato).
• Chiarimento che restano impregiudicate le disposizioni già previste per il contraente generale in materia di emissione di obbligazioni, con effetto cumulativo.
- FINANZA PER LA CRESCITA
Nel decreto sono contenute molte disposizioni per implementare la missione “finanza per la crescita”, favorendo il rilancio degli investimenti pubblici e privati e della progettualità nelle infrastrutture e ad implementare la missione “Finanza per la crescita”, che rappresenta una delle priorità del semestre di presidenza della UE.
- CASSA DEPOSITI E PRESTITI
Nel decreto legge sono previste norme volte ad ampliare l’operatività della Cassa Depositi e Prestiti per sostenere l’economia reale. È previsto un ampliamento del perimetro di operatività della Cassa, sia della gestione separata (finanziata con risparmio postale e titoli assistiti da garanzia statale) sia della gestione ordinaria (finanziata con risorse tratte sul mercato). Per quanto riguarda la gestione separata, la norma mira a consentire l’utilizzo delle risorse di tale gestione per operazioni con finalità di interesse economico generale (nell’ambito, tra l’altro, dei settori ricerca sviluppo innovazione, educazione, protezione civile; immobiliare, energia, ambiente). Con riguardo alla gestione ordinaria, la norma consente a cdp di intervenire anche a supporto delle politiche pubbliche nazionali per progetti di investimento che contribuiscano, a titolo esemplificativo, allo sviluppo di tecnologie innovative e alla ricerca applicata in campo industriale, nel settore energetico e in quello ambientale.
- SETTORE IMMOBILIARE
Il decreto prevede modifiche al regime delle SIIQ (Società di investimento immobiliare quotate) per superare le rigidità normative che ne hanno frenato lo sviluppo. In particolare, si ridefiniscono i requisiti partecipativi dei soci delle SIIQ e si rende più flessibile la gestione degli investimenti. Inoltre la normativa fiscale viene uniformata a quella dei fondi immobiliari rendendo così neutra l’opzione tra i due strumenti.
- DISSESTO IDROGEOLOGICO
Parte l’opera di prevenzione e messa in sicurezza dell’Italia più fragile colpita da frane e allagamenti. Gli articoli prevedono misure per il superamento delle procedure di infrazione, accelerazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per l’adeguamento dei sistemi di fognatura e depurazione degli agglomerati urbani nonché il finanziamento di opere urgenti di sistemazioni idraulica dei corsi d’acqua nelle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione.
- ROCCE DA SCAVO
Adeguamento allo standard europeo, anche in questo caso con una forte semplificazione e snellimento burocratico, per quanto riguarda la disciplina del deposito preliminare alla raccolta e della cessazione della qualifica di rifiuto delle terre e rocce da scavo e per la gestione delle terre e rocce da scavo con presenza di materiali di riporto e delle procedure di bonifica di aree con presenza di materiali di riporto.
- RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha approvato sette provvedimenti sulla giustizia, di cui uno in co-proponenza con il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Oltre ai provvedimenti per la giustizia civile, è stato approvato anche il disegno di legge su “Modifiche alla normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena”.
- PROCESSO CIVILE
Interventi in materia di degiurisdizionalizzazione e processo civile – decreto legge
Di seguito i punti principali del provvedimento:
• Decisioni delle cause pendenti mediante il trasferimento in sede arbitrale forense. Sia nelle cause civili pendenti in primo grado che in grado d’appello le parti potranno congiuntamente richiedere di promuovere un procedimento arbitrale (secondo le ordinarie regole dell’arbitrato contenute nel codice di procedura civile espressamente richiamate).
• Conciliazione con l’assistenza degli avvocati (negoziazione assistita). Si vuole realizzare una procedura cogestita dagli avvocati delle parti e volta al raggiungimento di un accordo conciliativo che, da un lato, eviti il giudizio e che, dall’altro, consenta la rapida formazione di un titolo esecutivo stragiudiziale.
• Negoziazione assistita nelle cause di separazione e divorzio. Sono regolate le convenzioni di negoziazione assistita da un avvocato per le soluzioni consensuali in tema di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio (nei casi di avvenuta separazione personale), di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.
• Ulteriore semplificazioni dei procedimenti di separazione o divorzio (accordo ricevuto dall’ufficiale dello stato civile) Con ulteriori disposizioni per la semplificazione dei procedimenti di separazione personale e di divorzio è previsto che i coniugi possano comparire innanzi all’ufficiale dello stato civile del Comune per concludere un accordo di separazione, o di scioglimento del matrimonio, o di cessazione degli effetti civili o, infine, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.
• Modifica al regime della compensazione delle spese: chi perde rimborsa le spese del processo Nonostante le modifiche restrittive introdotte negli ultimi anni, nella pratica applicativa si continua a fare larghissimo uso del potere discrezionale di compensazione delle spese processuali, con conseguente incentivo alla lite, posto che la soccombenza perde un suo naturale e rilevante costo, con pari danno per la parte che risulti aver avuto ragione.
• Passaggio dal rito ordinario al rito sommario: le cause semplici richiedono un processo semplice. L’intervento è volto a consentire, per le cause meno complesse e per la cui decisione è idonea un’istruttoria semplice, il passaggio d’ufficio, previo contraddittorio anche mediante trattazione scritta, dal rito ordinario di cognizione al rito sommario.
• Dichiarazioni rese al difensore: l’avvocato può sentire i testimoni fuori dal processo. Con la finalità di accelerare e razionalizzare le procedure di assunzione delle prove (prospettiva che si assume complementare all’ampio spazio concesso nel presente intervento normativo alla risoluzione stragiudiziale delle controversie), si introduce una specifica norma mediante la quale si realizza la tipizzazione delle dichiarazioni scritte rese al difensore, quali fonti di prova che la parte può produrre in giudizio sui fatti rilevanti che ha l’onere di provare.
• Dimezzamento dei termini di sospensione feriale dei procedimenti. È stato stabilito che il periodo feriale nei tribunali sia compreso dal 6 agosto al 31 agosto (anziché dal 1 agosto al 15 settembre).
• Ritardo nei pagamenti: chi non paga i propri debiti dovrà pagare più interessi Al fine di evitare che i tempi del processo civile diventino una forma di finanziamento al ribasso (in ragione dell’applicazione del tasso legale d’interesse) – e dunque che il processo stesso venga a tal fine strumentalizzato – andrà previsto uno specifico incremento del saggio di interesse moratorio durante la pendenza della lite.
• Automatizzazione dei registri informatici di cancelleria relativi al processo di esecuzione. Spetta al creditore a trasmettere per via telematica in cancelleria la nota di iscrizione a ruolo, unitamente all’atto di pignoramento, al titolo esecutivo e al precetto.
• Modifiche alla competenza territoriale del giudice dell’esecuzione. È previsto che, per tutti i soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, la competenza per i procedimenti di espropriazione forzata di crediti verrà radicata presso il tribunale del luogo di residenza, domicilio, dimora o sede del debitore.
• Ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. L’intervento in materia di ricerca dei beni da pignorare è volto a migliorare l’efficienza dei procedimenti di esecuzione mobiliare presso il debitore e presso terzi in linea con i sistemi ordinamentali di altri Paesi europei. La strada seguita è quella dell’implementazione dei poteri di ricerca dei beni dell’ufficiale giudiziario, colmando l’asimmetria informativa esistente tra i creditori e il debitore in merito agli asset patrimoniali appartenenti a quest’ultimo.
• Eliminazione dei casi in cui la dichiarazione del terzo debitore va resa in udienza
• Obbligo di ordinare la liberazione dell’immobile con la pronuncia dell’ordinanza di vendita
• Provvedimenti circa i mobili estranei all’esecuzione per rilascio
• Infruttuosità dell’esecuzione Viene introdotta una fattispecie di chiusura anticipata del processo esecutivo per infruttuosità (art. 164-bis disp. att. c.p.c.) quando risulta che non è più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo.
- PATRIMONI ILLECITI
Contrasto a criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti – disegno di legge
Lo schema di disegno di legge (co-proponente il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano) introduce modifiche al codice penale, di procedura penale ed in materia di misure di contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illecitamente accumulati. L’articolato comprende una serie di disposizioni finalizzate a rendere più efficace l’azione di contrasto alla criminalità organizzata ed alla costituzione di patrimoni illeciti, utilizzabili anche per la commissione di reati diversi, ad esempio contro la pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda il reato di cosiddetto “falso in bilancio” l’intervento tende a recuperare effettività repressiva.
- RESPONSABILITA’ MAGISTRATI
Riforma della disciplina riguardante la responsabilità civile dei magistrati – disegno di legge
L’intervento normativo persegue le finalità esposte mediante: ampliamento dell’area di responsabilità, superamento del filtro, certezza della rivalsa nei confronti del magistrato, coordinamento con la responsabilità disciplinare.
- PROCESSO CIVILE
Delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile – disegno di legge
L’intervento normativo, in forma di disegno di legge-delega, persegue i seguenti obiettivi: migliorare efficienza e qualità della giustizia, in chiave di spinta economica, dando maggiore organicità alla competenza del tribunale delle imprese consolidandone la specializzazione; rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona; realizzare un processo civile più lineare e comprensibile; speditezza del processo mediante la revisione della disciplina delle fasi di trattazione e di rimessione in decisione. La prevedibilità deve riguardare, oltre che l’esito, anche la durata del processo.
- MAGISTRATURA ONORARIA
Delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace – disegno di legge
La proposta normativa prevede, tra l’altro, la predisposizione di uno statuto unico della magistratura onoraria, applicabile ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari, attribuendo ai primi due le medesime competenze collocandoli all’interno del medesimo ufficio, rappresentato dall’attuale articolazione giudiziaria del giudice di pace.
- ESTRADIZIONE
Delega al Governo per la riforma del Libro XI del Codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l’estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive – disegno di legge
Il disegno di legge intende valorizzare, nei rapporti tra Stati membri dell’Unione europea, il meccanismo della trasmissione diretta all’autorità giudiziaria competente all’esecuzione della rogatoria, assicurando la trattazione immediata delle rogatorie urgenti. E’ previsto il superamento del preventivo vaglio della Corte di Cassazione sulla competenza, che provoca un ulteriore rallentamento delle relative procedure.
- APPALTI PUBBLICI
Attuazione di direttive europee su contratti di concessione e appalti pubblici – disegno di legge delega
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha approvato un disegno di legge delega al Governo per l’attuazione della direttiva europea 2014/23 sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva europea 2014/24 sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva europea 2014/25 sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE attuandole in un sistema più ampio e variegato mediante la compilazione di un Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche.
L’attuale sistema codicistico in materia raggruppa infatti al suo interno anche disposizioni risultanti dell’elaborazione legislativa e giurisprudenziale che ha caratterizzato tutto il procedimento di “evidenza pubblica” dalla fase della programmazione sino alla fase di conclusione della esecuzione dei contratti pubblici. La redazione di questo nuovo codice supererà e abrogherà l’attuale codice dei contratti pubblici del 2006, prevedendo un adeguato regime transitorio. Questi i criteri a cui è ancorata la delega conferita al Governo dal disegno di legge:
• divieto di introduzione e mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive comunitarie; compilazione di un unico testo normativa denominato “Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche”, volto anche a garantire l’effettivo coordinamento con le ulteriori disposizioni normative in vigore nelle medesime materie, nel rispetto del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea;
• razionalizzazione del quadro normativa in materia di appalti e delle concessioni pubbliche;
• semplificazione e armonizzazione delle disposizioni in materia di affidamento degli appalti e delle concessioni, attraverso anche la promozione di soluzioni innovative in materia di insediamenti nazionali produttivi strategici e in materia di rispetto dei vincoli idrogeologici;
• trasparenza e pubblicità delle procedure di gara;
• riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti;
• riduzione delle stazioni appaltanti e razionalizzazione delle loro attività;
• razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato;
• revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza;
• razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto;
• miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione;
• previsione di una disciplina organica della materia delle concessioni pubbliche e individuazione, in tema di procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa europea;
• definizione di un quadro regolatorio volto a rendere trasparente la partecipazione dei portatori qualificati di interessi nell’ambito dei processi decisionali finalizzati all’aggiudicazione di appalti e concessioni pubbliche.
- IRAQ
Discussione sulla situazione irachena. Il Consiglio ha esaminato e discusso la situazione irachena riaffermando la necessità di combattere, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e con l’ordinamento internazionale, le minacce alla pace internazionale ed alla sicurezza causate da atti terroristici; ha poi preso atto delle comunicazioni rese dai Ministri degli Esteri, Federica Mogherini, e della Difesa, Roberta Pinotti, in Parlamento il 20 agosto scorso ed ha ribadito l’impegno assunto dal Governo in Parlamento a dare attuazione a quanto deciso dal Consiglio straordinario dei Ministri degli Esteri della U.E. il 15 agosto, al fine di contribuire con i partners europei e transatlantici alle richieste di aiuto umanitario e supporto militare delle autorità regionali curde, con il consenso delle autorità nazionali irachene.
- MIBACT
Riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DPCM di riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, presentato dal Ministro, Dario Franceschini. Il provvedimento rende l’amministrazione dei beni culturali più snella, efficiente e economica attraverso: l’ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione di quella periferica; l’integrazione definitiva tra cultura e turismo; la valorizzazione dei musei italiani (20 musei e siti archeologici di interesse nazionale dotati di piena autonomia gestionale e finanziaria con direttori altamente specializzati e selezionati con procedure pubbliche); il rilancio delle politiche di innovazione e formazione; la valorizzazione delle arti contemporanee; la revisione delle linee di comando tra centro e periferia (semplificazione delle procedure per ridurre i contenziosi) ed il taglio delle figure dirigenziali (37 dirigenti in meno).
29 agosto 2014
Comunicato Stampa