Quarta edizione Women’s Circle, presente anche Italian Signature Wines Academy

women-oxfam-marcopolonewsI vini di Allegrini, Arnaldo Caprai, Frescobaldi, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Planeta e Villa Sandi hanno accompagnato la cena annuale di raccolta fondi di Oxfam in collaborazione con The Circle Italia, parte del network internazionale fondato nel 2008 da Annie Lennox, e portato in Italia da Antonella Antonelli e Livia Firth, ambasciatrice globale di OxfamMarilisa Allegrini, Presidente di ISWA si dice: “Felice di essere qui stasera, insieme ai miei amici di ISWA, a vivere insieme un momento bello, di gioia. Un brindisi che è anche un inno alla vita, senza dimenticarci di chi è meno fortunato”.Women’s Circle, una serata per celebrare il lavoro fatto con e per le donne contro la fame nel mondo, è anche l’occasione in cui ripercorrere le sfide vinte durante l’anno appena trascorso e proporre quelle da lanciare nel prossimo. Una su tutte, consegnare alla storia il dato che conta: sono 795 milioni, le persone che nel mondo soffrono ancora la fame. Il 60% di queste sono donne, ma se uomini e donne godessero degli stessi diritti nei paesi in via di sviluppo si potrebbero sfamare tra i 100 e i 150 milioni di persone in più, riducendo fino al 19% il numero di chi non ha sufficiente cibo.

WOMEN’S CIRCLE 2015

Si conferma la grande adesione degli anni passati per l’evento benefico che si è svolto ieri sera, agli East End Studios di Milano, alle 19.30. Condotta da Sabrina Donadel, Eva Riccobono e Paolo Ruffini, durante la serata letture di Margherita Buy, Fabrizio Gifuni e Giovanna Mezzogiorno che si sono alternati sul palco per raccontare la storia vera dei profughi Martha Nyandit dal Sud Sudan, Laureta Hodaj dall’Albania e Ahmad Mohmammad dalla Siria, costretti, a un certo punto della loro vita, a lasciarsi tutto alle spalle, a causa di guerre e fame. Interviste raccolte da Oxfam e rielaborate dalla scrittrice Ilaria Bernardini per testimoniare la drammatica condizione dei 60 milioni di profughi che si contano oggi nel mondo. Esibizioni musicali di Nina Zilli e Kings of Convenience, artisti da sempre impegnati nella difesa delle cause sociali.

“Sono felice di dare il mio contributo a Women’s Circle quest’anno – ha detto Nina Zilli – Un cerchio fatto di donne che contribuiscono a migliorare la vita di altre donne, ha una forza rivoluzionaria e appassionante. Voglio anch’io farne parte per sfidare la fame, insieme a tante altre. Oxfam ci unisce e regala speranza a chi non ne ha.”
Si potranno sostenere i progetti di Oxfam nel mondo anche partecipando alla pesca benefica, che con una donazione di 30 € consentirà di aggiudicarsi uno degli oltre 1.500 premi offerti da circa 100 tra artisti, stilisti e aziende, che hanno voluto sostenere questa serata speciale offrendo pezzi di alto valore. Quest’anno anche un asta on line curata da Charity Stars aperta a tutti dalle due settimane precedenti all’evento. Fondamentale, come nelle edizioni passate, il contributo organizzativo di 100 volontari.

Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia

In soli 15 anni si è raggiunto un grande risultato anche se ancora parziale: dimezzare il numero dei poveri assoluti nel mondo, quelli che, per intenderci, vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. È davvero giunto il momento nel quale possiamo lanciare la grande sfida per i prossimi 15 anni:consegnare per sempre la fame e la povertà estrema alla storia, raggiungendo l’obiettivo Fame Zero entro il 2030. Oxfam è pronta a dare il suo contributo, attraverso l’iniziativa #sfidolafame ecombattere la povertà al fianco delle iswa-italian-signature-wines-academy1donne. Ringrazio di cuore tutte le donne di The Circle Italia e la passione con la quale ci hanno dedicato tempo, energia e professionalità.

Antonella Antonelli, fondatrice di The Circle Italia

In cerchio ci commuoviamo, ci indigniamo e cerchiamo di fare parte del cambiamento seguendo l’esempio di una donna straordinaria come Annie Lennox.
In cerchio combattiamo contro le disuguaglianze e le ingiustizie sociali che riguardano noi donne.
In cerchio ci allarghiamo per accogliere sempre più donne desiderose di farne parte e di portare nuove energie per piccoli e grandi progetti.
In cerchio si sta bene!

ESTRATTI DALLE LETTURE

MARGHERITA BUY: IO SONO LAURETA HODAJ
(La lettura di Margherita Buy,  accompagnata dal violino di Laureta Hodaj, che ha potuto riprendere la sua attività di concertista anche grazie al sostegno di Oxfam).
“E’ il 17 marzo 1997, tra poco sarà notte e io non vorrei diventasse mai notte. Batto i denti su questo gommone che gira su se stesso e fa paura, mentre i bambini che mi sono accanto, piangono. Le madri stanno in silenzio e guardano con gli occhi nel mare senza terra. Nel buio tutto è vuoto e il futuro è senza certezza. Nessuno, nel resto del mondo, sa della nostra impresa. Nessuno sa che stiamo rischiando la vita. Nelle case di mille e mille altri bambini e di mille e mille altre mamme, tutto è in pace, in ordine e facile.”

FABRIZIO GIFUNI: IO SONO AHMED MOHMAMMAD 
“Vivo in Giordania da due anni. Abito in un rifugio temporaneo. Ho sei figlie e il cibo e i soldi per sopravvivere quasi non ci sono. […] Il motivo per cui sono fuggito dalla Siria, da casa mia, dalla mia terra bellissima, è la guerra. […] Hanno sparato alla mia bambina. Io l’avevo in braccio, la reggevo con la mano destra, mentre con la sinistra tenevo per mano l’altra mia figlia. Un padre difende, tiene per mano, regge. Quello stavo facendo. E loro stavano facendo alle mie figlie, che si lasciavano proteggere e si lasciano condurre da me. Sono certo che sapete di che tipo di stretta di mano sto parlando. […]”

GIOVANNA MEZZOGIORNO: IO SONO MARTHA NYANDIT
“Era notte quando siamo fuggiti. Io anche quella volta ero sola con i miei sei bambini. Siamo scappati dalla violenza. Dal terrore. Dalle aggressioni. Abbiamo abbandonato la capanna che avevamo costruito con mio marito. Avevamo perfino 8 capre. 6 figli e 8 capre, qualche soldo. Avevamo anche qualche vestito. Eravamo al sicuro e non pioveva in casa come ora che non abbiamo neanche un telo di plastica per ripararci. Ora ogni volta che vedo una nuvola mi chiedo come posso proteggere la mia famiglia dalla pioggia. Porto i miei figli dai vicini. I tre più grandi vanno lì. I piccoli rimangono con me. Il rifugio dei vicini però non è abbastanza grande perché tutti riescano a stendersi. Così i miei figli rimangono in piedi aspettando che la pioggia passi.”

di Patrizia Marin

27 Novembre 2015