La notizia è una di quelle rare e positive. E per giunta pone l’Italia al primo posto In Europa. Il recupero dei lubrificanti usati, quelli che sostituiamo al cambio dell’olio in un veicolo, non solo fa bene all’ambiente ma anche all’economia. Proprio in questi giorni il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU), il primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta differenziata, compie i suoi primi 30 anni di attività. E il compleanno è stata l’occasione per fare un consuntivo dell’attività. In questo periodo sono stati recuperati oltre 5 milioni di tonnellate di olio lubrificante esausto con un risparmio per il Sistema Italia di almeno 3 miliardi di euro sulla bolletta petrolifera.
Per festeggiare Il compleanno del COOU si sono mobilitati anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e il presidente dell’Unione Petrolifera, Alessandro Giolitti, a testimoniare come sia condiviso e rilevante l’apprezzamento per il ruolo economico ed ambientale svolto dal consorzio, divenuto un esempio positivo di collaborazione pubblico-privato. Infatti quattro ministeri (Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare; Sviluppo Economico; Salute; Economia e Finanze) hanno propri rappresentanti negli organi della governance consortile mentre la responsabilità gestionale è privatistica.
Il COOU coordina l’attività di 72 aziende private di raccolta e di 5 impianti di rigenerazione distribuiti sul territorio nazionale, ma si occupa anche dell’informazione e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche della corretta gestione degli oli usati, che sono rifiuti pericolosi.
Nell’insieme questo compleanno e l’attività svolta nei tre decenni potrebbe sembrare una notizia limitata, settoriale. In realtà gli olii usati sono riconosciuti per legge un “rifiuto pericoloso”, perché se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, può trasformarsi in un potente agente inquinante.
Basti ricordare che, se versati in acqua, 4 chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa economica per il nostro Paese: infatti può essere rigenerato tornando a nuova vita con caratteristiche simili a quelle del lubrificante da cui deriva. In 30 anni di attività, il 90% dell’olio raccolto dal COOU è stato classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, mentre il 10% è stato avviato a combustione in appositi impianti quali, ad esempio, i cementifici. Solo una frazione molto piccola, in quanto irrimediabilmente inquinata, è stata termodistrutta.
Nel primo anno di attività, 30 anni fa, il Consorzio ha raccolto circa 50 mila tonnellate di lubrificanti usati; poi le quantità sono aumentate
fino ad arrivare ai recenti risultati record. Nel 2013 COOU ha raccolto oltre 171 mila tonnellate, il 98% del potenziale raccoglibile. In 30 anni di attività, il COOU ha raccolto 5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato, 4,50 milioni delle quali avviate alla rigenerazione: il riutilizzo dell’olio lubrificante usato ha consentito un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio del Paese di 3 miliardi di euro.
Il Consorzio si avvale ora di una rete di raccolta costituita da 72 aziende, dislocate su tutto il territorio nazionale, che con i loro automezzi raccolgono gli oli usati (senza oneri a carico di chi li conferisce) e li stoccano nei depositi.
Nonostante i notevoli risultati raggiunti negli ultimi anni, il Consorzio ha comunque cercato di valutare, con una specifica indagine, quanto olio usato mancasse per raggiungere il risultato del 100% del raccoglibile. È emerso che una piccola parte, equivalente a circa 5.000 tonnellate, sfugge ancora alla raccolta: da rifiuto pericoloso da smaltire, l’olio lubrificante usato è diventato con il passare degli anni una materia prima “seconda” dall’elevato valore economico. Il quantitativo che il COOU non raccoglie si concentra sia nel settore industriale sia nel “fai da te” in autotrazione, nautica e agricoltura. Proprio verso il “fai da te”, difficile da raggiungere in quanto estremamente disperso, si concentra lo sforzo del Consorzio attraverso la comunicazione.
Il contributo offerto dal COOU alla raccolta differenziata dei rifiuti e al loro riutilizzo è di assoluto rilievo: un esempio importante dell'”Italia che funziona”. Tra le eccellenze del COOU, occorre infatti ricordare che la percentuale degli oli rigenerabili in Italia è stata pari al 90%, un dato che conferma il primato europeo del nostro Paese nel campo della rigenerazione di questo rifiuto pericoloso.
16 ottobre 2014
di Dario de Marchi