L’interrogativo è sempre lo stesso: come ottenere l’abbinamento giusto tra i formaggi tipici e le birre artigianali? La risposta l’ha finalmente data l’AFIDOP, l’associazione che riunisce le più importanti produzioni casearie tutelate italiane, che ha elaborato un vademecum per supportare e valorizzare con la “bionda” giusta l’estrema varietà gustativa e di texture dei formaggi Dop tradizionali italiani.
Vincente perché armoniosa e fondata su territorio e tipicità: è l’unione enogastronomica tra i formaggi a denominazione d’origine protetta (Dop) e le birre artigianali, il cui numero e la cui qualità si stanno consolidando con crescenti successi, conquistando fasce sempre più ampie di degustatori.
Come informa “AgroAlimentareNews”, nell’ultimo periodo sempre più spesso il tagliere dei formaggi viene accompagnato da un bicchiere di birra artigianale, che nelle sue tante declinazioni, si rivela la bevanda ideale per supportare e valorizzare l’estrema varietà gustativa e di texture dei formaggi Dop, come si può sperimentare visitando le tante manifestazioni dedicate alla birra in programma in varie parti d’Italia.
Ma come orientarsi negli abbinamenti? Ecco i consigli dell’AFIDOP, l’Associazione che riunisce le più importanti produzioni casearie tutelate italiane, creata da Assolatte, Confcooperative e dai Consorzi di tutela, che ha redatto il Vademecum degli abbinamenti formaggi e birre artigianali:
Asiago DOP:
Bock – birra a bassa fermentazione, densa e maltata
Bitto DOP:
Saison al grano saraceno – birra dorata di cereali, con note speziate e fresche
Bra DOP:
Stout – birra scura dalla schiuma cremosa e consistente
Caciocavallo Silano DOP:
Lager – la classica “bionda” a bassa fermentazione e lunga stagionatura, con retrogusto amaro
Casatella Trevigiana DOP:
Brown Ale – birre d’orzo ambrate, dolci e fruttate
Casciotta d’Urbino DOP:
Dortmunder – birra Lager chiara, moderatamente luppolata
Castelmagno DOP:
Trappista – birra Ale rifermentata in bottiglia
Fontina DOP:
Strong Ale – birre ambrate prodotte ad alta fermentazione
Gorgonzola DOP:
Ipa – birra a forte luppolatura e buon tenore alcolico
Grana Padano DOP:
Italian Grape Ale – birre con mosto d’uva o sapa
Montasio DOP:
Pumpkin Ale – birra alla zucca, morbida e aromatica
Monte Veronese DOP:
Kellerbier – birra a bassa fermentazione non filtrata, poco frizzante e con un buon tenore di luppolo
Mozzarella di Bufala Campana DOP:
Bière Blanche – birra di frumento, dall’aspetto opalescente, fresca e speziata
Parmigiano Reggiano DOP:
Barley Wine – birra acida a fermentazione spontanea, forte e corposa
Pecorino Romano DOP:
Porter (birra ad alta fermentazione, dalla schiuma cremosa e dal colore scuro, più alcolica)
Pecorino Sardo DOP:
Märzen – birra di cantina, dorata e chiara, di buon corpo e dal sapore ricco
Pecorino Toscano DOP:
Birra al farro – Belgian Pale Ale, dorata con sapore morbido di malto
Piave DOP:
Weiss – birra di grano dalla schiuma abbondante, dal profumo intenso, discretamente acida e dal gusto fresco
Provolone Valpadana DOP:
Rauchbier o Smoke Beer – specialità scura a bassa fermentazione, prodotta con malto affumicato
Quartirolo Lombardo DOP:
Birra alle more – ad alta fermentazione, non filtrata né pastroizzata, caramellata e fruttata
Raschera DOP:
Pils – birra chiara a bassa fermentazione, corposa e particolarmente luppolata
Stelvio DOP:
Birra di castagne – dall’aroma intenso di malto tostato e di caramello
Taleggio DOP:
Tripel – birra Ale chiara, rifermentata in bottiglia, intensa e speziata
Toma Piemontese DOP:
Doppelbock – birra scura e corposa, a bassa fermentazione e alto contenuto alcolico
Valtellina Casera DOP:
Lambic – birra di frumento e malto d’orzo a fermentazione spontanea, rifermentata in bottiglia o in botte
di Dario de Marchi
5 Ottobre 2015